Thank you for smoking

di Jason Reitman con Aaron Eckhart, Robert Duvall, William H. Macy, Katie Holmes -- USA - 2005 - Durata 92’

 

Nick Naylor (Aaron Eckhart), separato e padre del tenero Joe, è il vice presidente dell’Accademia degli Studi sul tabacco di  Washinghton. Il suo compito è quello di difendere le potenti lobby del tabacco e di tener testa a medici, salutisti, ecologisti ed a tutta l’opinione pubblica. Grande affabulatore e delizioso manipolatore, con la sua simpatica faccia da schiaffi, non teme avversari e non va in crisi quando scende in campo l’agguerrito senatore Finistirre (William H. Macy), convinto assertore che bisogna mettere, in bella mostra, sui pacchetti di sigarette la parola “veleno” ed associarla ad un bel teschio. Dopo essere entrato nelle grazie del Capitano (Robert Duvall), il più potente magnate del tabacco, proprio quando fortuna e ricchezza gli stanno sorridendo, Nick s’imbatte in Heather Holloway (Katie Holmes), giornalista arrivista e senza scrupoli che lo seduce ed in un articolo lo inchioda, svelando a tutti le menzogne che va raccontando in giro. Ma Nick è un osso duro. Ce la farà anche questa volta? Pellicola graffiante di un regista, figlio d’arte, che mette alla berlina i potenti lobbisti a stelle e strisce e fa riflettere sulle spudorate bugie che le corporation celano ai consumatori. Sin dalle prime battute Reitman sceglie l’ironia e lascia sfilare sullo schermo i componenti della squadra MDM (i mercanti di morte), composta dallo stesso Nick, da un lobbista delle armi e da una  dell’alcol che cenano regolarmente insieme per consolidare il loro sordido potere. Dall’altra parte della barricata, più che il tenero senatore Finistire (che sul finale si batte per eliminare, grazie alle nuove tecniche digitali, le scene dove compaiono le sigarette nei capolavori del cinema classico americano) Joe, il figlio dodicenne di Nick, che, dopo aver odiato il papà per le menzogne e le bugie che regala al mondo, sul finale, lo rincuora ricordandogli che non deve mollare perché “il tuo lavoro è quello di essere odiato”. La frase cult? “Se ce la fai con il tabacco, ce la farai in tutto.”.

 

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