Lo squartatore di
Los Angeles (The Toolbox Murders)
di
Dennis Donnelly con
Cameron Mitchell,
Pamelyn Ferdin,
Wesley Eure, Nicholas Beauvy – USA -1982 – Durata
Un uomo con in testa un passamontagna ed una borsa da attrezzi da lavoro, uccide una donna con un trapano elettrico, la successiva con un martello, la terza con un giravite ed un’altra con una pistola sparachiodi. Quando Laurie Ballare (Pamelyn Ferdin) è rapita e scompare nel nulla, suo fratello Joy (Nicholas Beauvy) con l’aiuto del suo amico Kent.(Wesley Eure) si trasforma in detective e smaschera il serial killer che altri non è che il signor Kinsley (Cameron Mitchel) proprietario del complesso residenziale, teatro degli efferati delitti. Ma Kent è un ragazzo disturbato e dopo aver eliminato il sanguinario assassino, uccide Joy e violenta Laurie che, in un finale convulso e ricco di colpi di scena, lo ammazza.
Film che colpisce più per l’efferatezza dei delitti che per lo sviluppo dell’intera vicenda. Il regista prova a nobilitare la pellicola, donando al serial killer le motivazioni che lo avevano spinto ad uccidere le sue vittime:
“Io credo che sia Dio che lo vuole
perché il mondo non li rovini. Ho provato a tenerla sulla retta via, sulla via
del bene, ma oggi, in questo mondo credo che sia impossibile. Lo sai, è un mondo
cattivo, popolato di belve, di bestie feroci che si odiano. Se si riuscisse ad
eliminare tutto il male, resterebbe soltanto il bene. La vita potrebbe essere
così semplice, la vita è bella ma noi