Lo spirito, la
carne, il cuore (The astonished heart)
di Terence Fisher ed Antony Darnborough con Noel
Coward, Celia Johnson, Margarteh Leighton- G.B – 1949- Durata 89’- B/N
Mentre sta
facendo shopping per le strade della città, Barbara (Celia Johnson) moglie dello
psichiatra John Faber (Noel Coward) incontra la vecchia amica del college
Leonora Vail (Margarteh Leighton). Le due donne si frequentano e ben presto John
s’innamora di Leonora. Travolto dalla passione, abbandona la moglie e va a
vivere con lei. Ma Leonora ama la
bella vita e non le va di sentirsi legata; John cade in depressione e si
suicida.
In questo melodramma austero Terence
Fisher ed Antony Darnborough contrappongono, in maniera molto convenzionale,
Leonora, la classica dark-lady, già sposata con un
uomo alcolizzato più vecchio di lei, al serioso, distaccato, e professionale
dottor Faber che, fino ad allora, coadiuvato da Susan, la fida segretaria e da
Tom Verney il suo assistente, conduceva una vita ordinaria e priva di scosse.
L’incontro con Leonora gli restituisce la voglia di vivere e lo scuote dal
torpore che lo avvolgeva da anni. Sin dalle prime battute i registi lasciano
intuire il baratro nel quale sprofonderà il dottore che, invitato a tenere una
conferenza in città sul tema: “La funzione inferiore” è abbagliato dalla
bellezza di Leonora presente tra il pubblico, e, profeticamente, accenna al tema
dello smarrimento amoroso: “Dobbiamo
cercare di individuare quei motivi e gli impulsi che si nascondono sotto la
nostra abituale condotta. Bisogna strappare la maschera familiare della
persona. e scrutare gli occulti abissi del subcosciente. Per esempio, quando un
giovanotto vede per la prima volta una ragazza, quando i loro sguardi si
incontrano all’improvviso,
viaggiando attraverso lo spazio che li divide, ebbene, in quell’attimo, può
accadere nella vita di quei due individui un vero cataclisma. Il professor Jong
definisce queste reazioni sconosciute della personalità la “funzione inferiore”.
Egli dice che la vera essenza di questa funzione inferiore è caratterizzata
dalla sua autonomia. Essa ci domina in maniera tale che il nostro autocontrollo
cessa e che la capacità di giudizio obiettivo nelle relazioni
tra noi ed il prossimo, svanisce. Cito la Bibbia:“Il Signore ti
percuoterà, ti darà smania, cecità e smarrimento di cuore.”
Nel corso del
film il dottor Faber è sempre più teso e nervoso, al punto che alla moglie
confessa: “Stai tranquilla reggo bene,
ancora, ma ho paura anch’io. Quando sto con i pazienti temo sempre di commettere
errori. Susan e Tom sono bravi come sempre ma introducono i clienti tremando ed
ho il sospetto che ascoltino dietro l’uscio per paura di qualche incidente.”
Il suo scivolare verso la depressione è lento ed inarrestabile è la scelta
suicidaria del protagonista aleggia nell’aria fin dalle prime battute. Per
alleggerire la narrazione i registi regalano qualche schioppettate battuta come
quella d’apertura, pronunciata da Leonora che si rivolge a Barbara ed avendo
saputo che è uno psichiatra, le chiede:
“Ma è di quelli che curano o di quelli che risolvono i problemi dell’inconscio?
Secondo me uno psichiatra è una via di mezzo tra un meccanico ed un vinaio.
Immagino che indovinerà tutto di me dopo avermi gettato un solo gelido sguardo”.