Lo specchio della vita (Imitation of Life)

di Douglas Sirk con Lana Turner, Juanita Moore, Susan Kohner, Sandra Dee, John Gavin, Karin Dicker - USA – 1959 – Durata 124’

 

La vedova Lora Maredith (Lana Turner) sogna di sfondare come attrice teatrale ed ha bisogno di chi si prenda cura della figlia, la piccola Susie (Terry Burnham). Sulla spiaggia incontra Annie Johnson (Juanita Moore) una nera, madre di Sarah Jane (Karin Dicker) una bambina bianca come il latte, che accetta di buon grado di farle da governante. Lora non vuole rinunciare al sogno di calcare i palcoscenici e s’imbatte in un cinico impresario che, senza peli sulle lingua, le suggerisce che, per far carriera deve andare a letto con qualche produttore. Steve Archer (John Gavin), un giovane fotografo che le fa il filo da tempo, prova a convincerla a riporre i suoi sogni in un cassetto e le propone di sposarla ma lei, cocciuta e testarda, si sottopone ad un altro provino dove incanta il regista che le affida il ruolo di protagonista. Sul palco ottiene un trionfo e, dopo una sfavillante tournée in giro per l’America, diventa ricca e famosa. Annie, non più assillata dai problemi economici, continua a prendersi cura di Susie ma è profondamente infelice; a causa del colore della sua pelle, Sarah Jane, infatti, nasconde a tutti che è sua madre e l’invita, in più occasioni, a farsi da parte per non rovinarle la vita. Per sbarazzarsi definitivamente di lei, Sarah Jane si trasferisce in un’altra città dove si esibisce come spogliarellista in un night-club. Annie va a farle visita ed il proprietario del locale, avendo intuito che è la madre della ragazza, la licenzia. Annie non la cerca più ed il giorno del suo funerale Sarah Jane si dispererà sulla sua bara e le chiederà perdono.

Sirk propone il remake del film diretto da John M. Stahl nel 1934 ed impagina un melodramma vibrante e passionale che mette in scena quattro donne, egualmente infelici. Pur di raggiungere il tanto desiderato successo Lora abdica al ruolo di madre e condanna la figlia a crescere in perfetta solitudine, allevata amorevolmente da Annie; Susie (Sandra Dee), divenuta adolescente, s’innamora di Steve ed accarezza il sogno di sposarlo ma la madre, ignara della sua infatuazione, le strappa il principe azzurro; Annie, condannata dal colore della pelle, prova, invano, a farsi accettare dalla figlia; Sarah Jane è vittima di un destino beffardo che le permette di vivere nella lussuosa casa di Lora, di frequentare i suoi ospiti ricchi e famosi ma di essere sempre considerata la Cenerentola di casa perché figlia di una governante nera.. Senza scivolare nel moralismo, Sirk contrappone da un lato i buoni (la materna Annie e la tenera Susie) e dall’altro i cattivi (l’anaffettiva Lora e l’arrivista Sarah Jane) e sottolinea come la frenetica corsa al lusso ed al successo non garantiscono né il benessere, né la felicità. Un finale strappalacrime non fa a cazzotti con lo script e non pregiudica la pellicola. Splendida la fotografia di Russell Metty, avvolgenti le musiche di Frank Skinner e magnetico il gospel, Trouble of the world cantato da Mahalia Jackson, al funerale di Annie. Dal romanzo Imitation of Life di Fannie Hurst.

 

Torna alla Homepage »