Sostiene Pereira di Roberto Faenza - 1995
1938. In
una Lisbona soggiogata dalla dittatura salazarista ed ancora scossa dagli echi
del regime franchista, il prudente e pacato dottor Pereira (Marcello
Mastroianni), dirige la pagina letteraria del quotidiano "Lisboa". Stanco,
affaticato ed appesantito dagli anni, Pereira trascorre un’esistenza senza
scosse, disinteressandosi alla politica e vivendo all’ombra dei classici della
letteratura e del ricordo della moglie scomparsa qualche anno prima. Una mattina
é colpito da un articolo sulla morte scritto dal giovane Monteiro Rossi (Stefano
Dionisi), lo contatta, lo assume come collaboratore e gli commissiona un
“coccodrillo” su Gabriele D'Annunzio. Monteiro, fidanzato con Marta (Nicoletta
Braschi) una giovane pasionaria, è uno spirito indomito e libertario e, con
irruenza ed animosità, stronca il fumoso poeta italiano. Dopo averlo
affettuosamente redarguito per il suo “necrologio” troppo caustico ed affilato,
Pereira gliene commissiona altri che risultano impubblicabili e corrosivi come
il precedente. Monteiro Rossi rivela allora a Pereira di essere un attivista
politico legato alla gioventù nazionalista e gli chiede di aiutare suo cugino,
un repubblicano impegnato a reclutare dei volontari per la Spagna. Dopo
non qualche esitazione, Pereira esaudisce le sue richieste ed, ancora turbato
per l’accaduto, parte per un soggiorno di una settimana in una clinica
talassoterapica dove si affida alle cure dal colto e sensibile dottor Cardoso
(Daniel Auteuil). Durante il soggiorno Pereira s’imbatte nel suo direttore che
lo bacchetta per aver pubblicato un racconto di Daudet giudicato
anti-nazionalista ed al ritorno a Lisbona, scopre che la portiera (Teresa
Madruga), spia del regime, lo sorveglia. Dopo aver incontrato Maria, entrata
ormai in clandestinità, Pereira si vede piombare in casa Monteiro Rossi che gli
chiede di aiutarlo a nascondersi. Un paio di ceffi della polizia politica
irrompono subito dopo nell’appartamento e, dopo aver picchiato selvaggiamente
Monteiro Rossi, lo lasciano esamine, riverso sul letto, immerso in una pozza di
sangue. Deciso ad onorare la figura di Monteiro Rossi, grazie all’aiuto del
dottor Cardoso e del fido cameriera Manuel (Joaquim de Almeida), Pereira, passa
al contrattacco. Faenza traspone sul grande schermo il fortunato romanzo di
Antonio Tabucchi (che ha collaborato alla stesura dei dialoghi) e lascia che lo
spettatore sì interroghi sul delicato tema della libertà di stampa e sui
controversi rapporti tra intellettuali, politica e società.Con
tocco sapiente il regista mostra la lenta e graduale trasformazione (fisica e
spirituale) dell’anziano protagonista costretto a guardare in faccia la realtà
ed a fare i conti con un regime politico violento, rozzo e liberticida. Il
regista smussa quell’'intercalare-chiave (a cui si ispira il titolo) che nel
romanzo risulta fin troppo ripetitivo e ci regala un Mastroianni monumentale non
sorretto però adeguatamente dagli attori che gli fanno da cornice. Da cineteca
la scena finale con Pereira che, ritrovata una ragione per vivere, incede, a
passo spedito e sicuro tra le vie di Lisbona. Deliziosa la colonna sonora
firmata da Ennio Morricone.
Per l'intervista completa a Roberto Faenza,
l'antologia della critica e della critica online del film si rimanda al volume
di Ignazio Senatore: "Roberto Faenza Uno scomodo regista" - 2012 -Falsopiano
Editore
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