Sin city di Frank Miller e Robert
Rodriguez – Usa – 2005
C’era un tempo la “hard
boiled school”. I suoi cantori erano Dashiell Hammett, Raymond Chander e James
M.Cain. Il loro stile fece epoca e diede vita alla nascita del noir. I
personaggi che popolavano i loro romanzi erano dei “loser” romantici e
sentimentali che, per un innato senso di giustizia, sfidavano, anche a costo
della propria vita, criminali senza scrupoli e poliziotti corrotti. “Sin city”
si nutre di quella “malsana” atmosfera tipica degli Anni 40. John Hartigan
(Bruce Willis) un poliziotto dal cuore d’oro (e malato) si batte per salvare una
dodicenne finita tra le grinfie di un serial killer pedofilo; Marv (Mickey
Rourke) è un bestione che decide di vendicare l’omicidio di Goldie, una
affascinante prostituta; Dwight (Clive Owen) è un duro che s’imbatte in Jackie
Boy (Benicio Del Toro) un poliziotto corrotto che minaccia Gail e le altre
prostitute della Città Vecchia. Il film, è tratto dalle graphic novel di Frank
Miller ("Quel bastardo giallo","The Hard Goodbay" e "Un abbuffata di morte")
scritte intorno agli Anni Novanta e comparse sulle pagine della Dark Horse
Comics. “Sin city” non è la solita piatta trasposizione dei fumetti al cinema
(in stile “Spiderman” o Hurk”) ma propone, in maniera assolutamente originale,
una vera e propria innovazione del genere. Per la sua particolare scrittura
filmica, il film ti abbaglia per la prima mezz’ora, poi diventa prevedibile e
ripetitivo, e la vista del sangue imbiancato, che sgorga dai corpi delle
vittime, come fosse panna cremosa, alla lunga non ti sorprende più e diventa un
giochino da video-game. Robert Rodriguez e da Quentin Tarantino, noto divoratore
di fumetti e di storie pulp hanno convinto lo stesso Miller, a passare dietro la
macchina da presa. L’uso delle tecnologie digitali, la scelta della bicromia
(bianco e nero) ed un ottimo cast di attori, fanno il resto.
L’Articolo – Redazione
napoletana de L’Unità – 5-6-2005