La signora ammazzatutti (Serial mom)
di John Waters con Kathleen
Turner, Sam Waterston, Ricki Lake, Matthew Lillard, John Badia, Lonnie Horsey,
Patricia Hearst - USA – 1994 – Durata
93’
La famiglia Suthpin
è composta da Eugene (Sam Waterston) un affermato dentista, da Beverly (Kathleen
Turner) una perfetta ed amorevole massaia, da Misty (Ricki Lake) un’adolescente
obesa ed infelice e da Chip (Matthew Lillard) un mattacchione che lavora in un
negozio di noleggio film ed è ossessionato dai film horror. Le giornate scorrono
tranquillamente e, di tanto in tanto, la sorridente e deliziosa Beverly rompe la
monotonia della giornata tempestando di telefonate oscene Dottie, la sua
insopportabile vicina di casa. Ben presto si intuisce che Beverly non regge la
benché minima frustrazione e reagisce, uccidendo, senza battere ciglio, chiunque
la contraddice o le espone un argomentazione diversa dalla sua. Il primo a
cadere sotto i suoi colpi è Paul Stubbins (John Badia) il professore di
matematica, colpevole di averle suggerito a suo figlio Chip di consultare uno
psichiatra, poi è la volta di Carl (Lonnie Horsey) che uccide con un attizzatoio
nel bagno di uno centro commerciale perché aveva dato buca a sua figlia Misty e
successivamente dei coniugi Betty e Ralph perché avevano sparlato del marito.
Dopo aver ucciso la signora Jenkins,
colpevole di non riavvolgere i nastri che noleggia dal figlio, Beverly è
arrestata, nel corso del processo, ricusa il suo avvocato, si difende da sola e,
dopo aver smontato, ad uno ad uno, prove ed indizi, è assolta. Al termine del
processo uccide nel bagno femminile del tribunale una giurata (Patricia Hearst)
colpevole di indossare delle scarpe bianche fuori stagione.
Black-comedy, tratta da una storia vera,
girata in maniera ironica e divertente. Il regista stravolge i classici clichè
con cui è rappresentato il serial-killer sullo schermo e ci mostra una mamma
premurosa e sposa dolce e sorridente, che, dietro l’apparente facciata di
normalità, nasconde una mente disturbata e perversa. Waters estremizza
volutamente le motivazioni che spingono Beverly a commettere i delitti, al punto
che la protagonista vorrebbe uccidere
la signora Rosemary Ackerman, sua vicina di casa, solo perchè
non ricicla a dovere i rifiuti. Sullo sfondo la solita grancassa mediatica che
ha già pensato di sfruttare la vicenda di Beverly per farne un film.
Irresistibili le reazioni di suo marito e dei suoi figli quando scoprono che
Beverly è una serial-killer.
Stralcio da “Vero
come una finzione” Springer Editore
– 2010 di Matteo Balestrieri, Stefano Caracciolo, Riccardo Dalle Luche, Paolo
Iazzetta, Ignazio Senatore
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