The shutter
di
Banjong Pisanthanakun eParkpoom
Wongpoom con
Ananda Everingham,
Natthaweeranuch Thongmee – Thailandia
– 2005- Durata 97’
Dopo aver cenato a casa di
amici Jane (Natthaweeranuch
Thongmee) e Tun (Ananda
Everingham) stanno tornando a casa, di notte in auto. Jane è alla
guida ma investe una figura femminile che sbuca all’improvviso dalla strada. Lei
vorrebbe fermarsi a prestarle soccorso ma Tun la dissuade e la convince a
scappare. Nei giorni successivi né la televisione, né i quotidiani fanno
riferimento all’incidente. Tun è un fotografo e, nel corso di una cerimonia di
laurea, scatta delle foto ma quando va a ritirarle scopre che sono inondate da
uno strano lampo di luce bianca. Inizialmente crede ad un difetto della
pellicola o ad un cattivo sviluppo del rollino ma poi comprende che dietro
quell’imperfezione si nasconde il volto di una sua ex ragazza che si era
suicidata perchè lui l’aveva abbandonata. Tun crolla, si lancia nel vuoto e
finisce i suoi giorni in un reparto per malattie mentali.
Pellicola che è già
diventata un piccolo cult in Oriente, girata con estrema pulizia formale dai due
esordienti registi tailandesi che permeano la pellicola di un malsano effetto
perturbante. Non siamo dalle parti di
Blow up di Antonioni ed il tema proposto (cosa si nasconde dietro la realtà
apparente di una foto?) non è originale ma il film ipnotizza, affascina ed
intriga. La follia del protagonista che esplode nel finale è malinconica e
disperata. Curiosità il termine "shutter" sta ad indicare l'otturatore del
dispositivo fotografico.
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