Shrek 2 di Andrei Adamson, Kelly Asbury, Conrad Vernon – USA - 2004

 

 

C’era una volta il cartone animato. L’aveva reso grande quel genio (in odore maccartista) di Walt Disney e le pellicole erano deliziose, con un gran spolvero di musiche e balletti, ed il classico lieto fine. Disney giocava sul sicuro ed adattava per il grande schermo le favole più famose di Perrault, di Grimm, i racconti di Lewis, M.Barrie, di Ward Greene, di Felix Salten o i romanzi di Collodi e di Dodie Smith. Ma nel 2001, il regista neozelandese Andrei Adamson e Vichy Jenson, con il loro “Shrek” danno una definitiva sterzata al mondo dei cartoni animati, decretando l’addio definitivo alle trame sdolcinate, alla fiaba “politicamente corretta”, rovesciando il classico binomio buono-cattivo. L’orco Shrek, la sua fidanzata Fiona, il ciuchino parlante, con le loro vicende scansonate, entrarono di colpo nel cuore di tutti gli spettatori. Adamson, coadiuvato da Asbury e Vernon, ci riprova quest’anno con il sequel “Shrek 2” (tratto dal libro di William Sterg) e fa centro ancora una volta, aggiungendo al trio di simpatici protagonisti, uno strepitoso Gatto con gli stivali e degli irresistibili personaggi di contorno. In questa seconda puntata tutto è perfetto. Grazie al progresso delle tecniche d’animazioni, non solo i protagonisti della vicenda sono più umani (ed espressivi) degli umani ma la regia sfoggia dei carrelli, dei ralenty e delle inquadrature, da alta scuola di cinema. Non mancano, inoltre, le citazioni cinematografiche da quelle più nazional-popolari (“Mission impossible”) a quelle “colte” (“Da quì all’eternità”) ed una sana ironia sul mondo dorato di Hollywood. La colonna sonora non è quella liquorosa dei cartoni disneyani ma comprende (tra gli altri) brani di David Bowie e “La vida loca” di Ricky Martin.

Nella versione originale Eddie Murphy ha dato al voce a Ciuchino, Cameron Diaz a Fiona, Julie Andrews alla regina, Antonio Banderas al Gatto con gli stivali e Rupert Everett al Principe Azzurro. In Italia il doppiaggio è stato (invece) affidato a dei grandi professionisti, sconosciuti al largo pubblico: Renato Cecchetto, Francesco Prando, Massimo Rossi, Selvaggia Quattrini, Nanni Baldini. Dissacrante, divertente, impedibile.

 

L’Articolo – Redazione napoletana de L’Unità – 2-1-2005

 

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