Sfera (Sphere)

 

di Barry Lewinson con Dustin Hoffman, Sharon Stone, Samuel L. Jackson, Peter Coyote - USA – 1998 - Durata 130’

 

Una fusoliera di un’astronave è ritrovata a trecento metri di profondità nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico. L’oggetto sembra provenire da un pianeta sconosciuto ed il Governo degli Stati Uniti ritiene che ci siano delle reali possibilità che al suo interno vi siano tracce di vita aliena. Al dottor Norman Goodman (Dustin Hoffman) psicologo è affidato il compito di coordinare una squadra composta da Harry Adams (Samuel L. Jackson) un matematico, da Beth Halperin (Sharon Stone) una biochimica e dal capitano Barnes (Peter Coyote). All’interno del veicolo la squadra scopre l’esistenza di una gigantesca sfera dal colore dorato che inizia a comunicare con loro. L’entità aliena si fa chiamare Jerry, mostra di essere dotata di un’intelligenza spiccata ed è in grado di materializzare i pensieri malvagi dell’uomo e di trasformarsi in una micidiale arma di distruzione. Dopo un paio di colpi di scena si un arruffato finale chiude i giochi.

Sin dalle prime battute si intuisce che Lewinson, regista dei buoni sentimenti, non è in grado di maneggiare un tema così complesso (i rapporti tra uomo e l’intelligenze artificiali) e nel tradurre in immagini un genere (il fantasy) che non è nelle sue corde.  Tratto dal romanzo Sphere di Michael Crichton il film lambisce confusamente i territori della fantascienza per trasformarsi nel finale in un banale catastropher-movie. Norman è uno psicologo esperto in disordine da stress post-traumatico ma, nel corso del film, sembra più abile come subacqueo nell’ispezionare la “sfera” che di comunicare con l’entità aliena. Inoltre, pur conoscendo i rischi della missione aveva omesso di comunicare al capitano Barnes e agli altri componenti della spedizione che Beth era stata una sua ex paziente, che aveva tentato precedentemente un suicido e che era stata sottoposta in passato ad ESK.

 

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