Sette anime
(Seven pounds)
di
Gabriele Muccino con
Will Smith,
Rosario Dawson – USA – 2008 – Durata
Ben (Will Smith), esattore dal cuore d’oro;
dilaziona i debiti ad un paio di persone che hanno problemi con il fisco, regala
una casa di sua proprietà ad una donna che non ha un tetto dove rifugiarsi e sta
scappando da un marito che la picchia selvaggiamente da anni, è gentile e
premuroso nei confronti di Emily (Rosario
Dawson) una giovane madre, in disperata attesa di un
trapianto di cuore, è paterno e protettivo nei confronti di un cieco che lavora
in un call center.
Ma cosa spinge quest’uomo prodigo, sensibile e
caritatevole a prendersi cura degli affanni e delle preoccupazioni di queste
“sette anime”? Perché ha deciso di porre fine alla propria vita e di comunicare
la sua estrema decisione ad un operatore telefonico di un centro d’emergenza?
Dopo i travolgenti successi al box office Muccino
non ripropone desuete formule vincenti ma continua, coraggiosamente,
nella sua
personalissima ricerca autoriale. Regista dal respiro internazionale, atipico
nel panorama italiano, gira di nuovo negli States e, dopo l’incerto ma sincero
”La ricerca della felicità” punta nuovamente su Will Smith, che è anche
co-produttore del film. Grazie ad un dispositivo narrativo, costruito ad
orologeria, il film avvince e cattura e guida con mano lo spettatore fino al
tragico disvelamento finale. Il plot non è però privo di difetti e di
imperfezioni ed avrebbe avuto un respiro più arioso se fosse stato depurato da
un eccesso di sentimentalismo. Non
convince, infine, la scelta del
regista di puntare, costantemente, la mdp sul volto del protagonista e di non
confezionare, come direbbe Wenders, quegli “spazi vuoti tra le immagini” che
danno profondità ed armonia ad una pellicola.. Il titolo originale non fa
giustizia di quello originale che, in luogo dell’anima, propone le libbre e
rimanda implicitamente a “Il mercante di Venezia” di Shakespeare.
Dalla Rivista Segno Cinema - N 159 - Settembre -
Ottobre 2009