Retaggio

 

L’unità d’Italia alle porte, un piccolo paesino pugliese che s’affaccia sul mare e due protagonisti sensibili e  volitivi. La vicenda si snoda nell’arco di trent’anni (dal 1850 al 1880) e narra le vicende di Raffaele, un giovane impetuoso che si arruola giovanissimo nell’esercito garibaldino e che, successivamente,  verrà eletto deputato al Parlamento, tra i banchi della sinistra radicale e progressista (dove verrà riconfermato per tre legislature). A fare da contro-altare al suo impegno intellettuale e civile, le sue frequenti scappatelle amorose. E sarà proprio questo suo atteggiamento libertino a ferire Roxane, nel suo orgoglio di donna e di moglie, a cui non resterà che una scelta dolorosa e difficile; sfidando le granitiche convenzioni dell’epoca, abbandonerà il marito. Questi, in sintesi, gli elementi principali da cui si dipana “Retaggio”, opera prima di Pasquale Basso, professore napoletano di origini pugliesi (i suoi familiari sono originari di Monte Sant’Angelo sul Gargano) e dirigente scolastico, presso il 1° Circolo Didattico “G. Leopardi” di Torre Annunziata. Pasquale Basso, per questa sua opera prima, sceglie il romanzo storico e nel comporre un’opera che sembra ancora ricoperta della polvere del passato, ne rispetta lo stile, prediligendo le descrizioni. Che l’Autore sia appassionato alla vicenda lo dimostra il fatto che i protagonisti del romanzo sono suoi bisnonni, realmente esistiti. Il titolo, non a caso, fa riferimento proprio a quelle traccia della memoria, a quelle impronte, a quelle orme del passato che condizionano, nel bene e nel male, le generazioni future. Con questo romanzo l’Autore chiude, in qualche modo, i conti con il proprio passato familiare, preservandolo per sempre dall’oblio e dall’insidia del tempo

 

L’Articolo – Redazione napoletana de L’Unità – 29 – 5- 2005

 

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