Giovanni Tesio

"Torino Sette - La Stampa"  - N.670

"Si può dubitare che il cinema costituisca per se stesso una pratica terapeutica (solo la relazione tra medico e paziente può valere?),di certo costituisce una pratica che investendo l'immaginario collettivo riflette sul modo di vedere i disturbi psichiatrici e la loro cura. Capitolo dopo capitolo, il libro affronta temi e immagini che passano tra film e i loro contenuti specifici (il doppio, lo specchio, l'immagine della famiglia, quella del cibo, i camici bianchi, la memoria, l'oblio, l'incontro e gli addii), tra i film e il loro possibile uso terapeutico (se curare con il cinema si può, in che modo farlo?). Meno di una provocazione, forse, ma certo più di una proposta, in ogni caso una lettura istruttiva."

 

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