"E lo psicoterapeuta ti cura con un classico del cinema"

di Alberto Castellano

 

"Dal mare magnum dei libri sul cinema, molti inutili e ripetitivi, spunta un testo originale. Forse non è un caso se a firmarlo non è un critico o un teorico del cinema, ma un semplice appassionato. Con "Curare con il cinema" Ignazio Senatore, psichiatra e psicoterapeuta napoletano, ha vivisezionato in lungo e in largo il rapporto tra cinema e psichiatria, mettendo a frutto studi e analisi che nel corso degli anni hanno conciliato la professione con la passione, hanno fatto incontrare il medico e il cinefilo. Organizzato in 17 capitoli corredati ognuno da bibliografia e filmografia, preceduto da una presentazione di Gianni Canova, utilizza il cinema per esemplificare patologie evidenti e nascoste e poi soffermarsi sulla valenza terapeutica del cinema. "E' chiaro che il titolo del libro è provocatorio", spiega l'Autore, "però la mia inguaribile passione per il cinema e la mia pratica professionale mi hanno convinto che le immagini del grande schermo hanno una forza tale da poter servire a fini terapeutici". Un esempio? "Si può usare il cinema come strumento d'associazione. Ai pazienti alle prese con problemi di depressione, alcolismo e fobie di vario tipo "consiglio" spesso film sull'argomento, storie di un certo valore umano e morale. Noi psicoterapeuti siamo condannati a raccontare storie ai nostri pazienti e quindi non possiamo non essere attratti da chi, come il cinema, racconta storie. E rispetto a un romanzo, il film è uno strumento più duttile e funzionale. Il mio libro non ha particolari pretese, conclude Senatore, ma vuole più semplicemente ripercorrere alcune tappe fondamentali del rapporto tra cinema, psichiatria, psicoanalisi, ricomporre frammenti sparsi nell'immaginario di un'interazione più radicata e profonda di quel che si crede. Forse è il primo passo per identificare in maniera sistematica le implicazioni visive dell'analisi e le potenzialità relazionali del cinema."

  6.1.2002

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