Poetiche e politiche di salute mentale     

 

 

 La Collana di Fogli di Informazione, edita dal Centro di Documentazione di Pistoia, è giunta al numero duecento. Ha editato in passato “Conferenze brasiliane” e “La comunità possibile” di Franco Basaglia, “Il problema psichiatrico” di Agostino Pirella e pubblicato le migliori elaborazioni teoriche, prodotte in questi ultimi decenni, dagli operatori di Salute Mentale che si raccolgono intorno al progetto culturale e politico di Psichiatria Democratica. “Poetiche e politiche di Salute Mentali” (pag 64- Euro 8,00) è l’ultimo numero, scritto a più voci da Rocco Canosa, Renato Donisi, Giuseppina Gabriele e dai “napoletani” Enzo Ciaccio, Salvatore Di Fede, Emilio Lupo (Segretario Nazionale di P.D). Il testo fonde la memoria di operatori e pazienti, il passato ed il presente, ma soprattutto le illusioni e le disillusioni di chi opera da anni nel campo della Salute Mentale e si scontra con una realtà dura, fatta di sofferenza, dolore ed indifferenza. Il numero, originale nella sua formulazione (è suddiviso in sei canti) è soprattutto un grido di dolore contro uno Stato che vuole abbattere la Legge 180 e riproporre un controllo sociale sul “diverso” e sul malato mentale. Su tutti il VI canto, elaborato da Emilio Lupo, con una straziante riflessioni ad alta voce di un “matto” poeta. “Se fossi matto vi parlerei dei lunghi inverni passati in reparto a contare le mattonelle, delle allucinazioni che mi hanno aiutato a sopravvivere, dei cessi sempre sporchi e dei riscaldamenti sempre guasti. Se fossi matto vi chiederei di stanare quelli che fanno ancora l’elettroschock senza consenso e senza nessuno a cui dar conto della sua efficacia. Se fossi matto mi interrogherei sul tempo…Se fossi matto vi chiederei cos’è il mare, di che colore è il vostro cielo, qual è il profumo della vostra donna e se esiste ancora la casa dove sono nato… Presentazione di Paolo Tranchina.

 

 

L’Articolo – Redazione napoletana de L’Unità – 01 – 4- 2005

 

Torna alla Homepage »