Orphan
di
Jaume Collet-Serra con
Vera Farmiga,
Peter Sarsgaard,
Isabelle Fuhrman,
Jimmy Bennett,
Margo Martindale
urata
In una Toronto gelida e innevata, Kate
(Vera Farmiga), insegnante di pianoforte e John Coleman (Peter Sarsgaard), il
marito architetto, vivono con i loro due figli; il tenero Daniel (Jimmy
Bennett) e la piccola Max ( sordomuta. Dopo aver partorito una bambina morta,
Esther sprofonda nella depressione ed, in accordo con il marito, decide di
adottare Esther (Isabelle Fuhrman), una ragazzina di nove anni, pescata in un
orfanotrofio, apparentemente dolce ed adorabile, amante della pittura e degli
abiti antiquati e retrò. Ma la piccola, scaltra e crudele, tiranneggia Daniel e
Max, si macchia di un delitto ed inizia a fare le fusa a John. Kate sospetta di
lei ma John si convince che la moglie, ex alcolista, sia una pazza visionaria.
La tensione sale alle stelle ed un inquietante segreto sale a galla.
Collet-Serra prova a rinverdire i fasti
de “Il
giglio nero” di Mervyn LeRoy (1956) e ci presenta l’ennesima bambina
dai modi garbati, lo sguardo gelido ed il cuore più nero della pece. Il regista
spagnolo confeziona un horror che non abbaglia, non tiene adeguatamente a freno
la vicenda e lascia che la perfida Esther, si macchi di troppe e gratuite
atrocità.. Prodotto da Leonardo Di Caprio.
Recensione pubblicata su Segno Cinema - N. 165 Settembre - Ottobre 2010