Old boy
di Park Chan-wook con Choi Min Sik,
Yoo Ji Tae, Gang Hive Jung, Yun Jin Seo - Corea del Sud – 2004- Durata
Oh Dae-su (Choi Min Sik) sposato e padre di una bambina è rapito in circostanze misteriose e rinchiuso in un piccolo appartamento, dotato di qualche confort e di una televisione. Oh Dae-su cerca, invano, di capire chi abbia potuto ordire quel piano ma tutte le sue congetture cadono nel vuoto. Nel corso della prigionia scopre che la moglie è stata ammazzata e che è stato incolpato dell’omicidio. Passano quindici anni ed un giorno Oh Dae-su è liberato e riceve in dono un portafoglio con dei contanti ed un cellulare. Affamato, si reca in un ristorante dove incontra Mido (Gang Hive Jung) una ragazza alla quale si lega immediatamente. Ma Oh Dae-su, novello conte di Montecristo, pensa solo a vendicarsi e ben presto scopre che il suo persecutore è Lee Woo-Jin (Yoo Ji Tae) un vecchio amico d’infanzia che aveva architettato il piano per vendicarsi di lui che aveva svelato ad un amico comune la sua relazione incestuosa con la sorella Su –A (Yun Jin Seo) che, smascherata, dopo aver dato luogo ad una gravidanza isterica, si era poi suicidata. Nel finale incandescente, Oh Dae-su riesce a coronare la propria vendetta.
Il regista sud-coreano si è
liberamente ispirato agli otto album di un fumetto giapponese scritto da
Tsuchiya Garon e disegnato da Minegishi Nobuaki ed ha composto una pellicola
decisamente forte, condita da scene inguardabili ed indigeste dove la violenza è
servita come condimento in ogni scena. In questa sagra della ferocia Oh Dae-su
stacca con un martello i denti ad un amico di Lee Woo-Jin, si mozza
volontariamente la lingua Ma al di là di queste entrate a gamba tesa nella mente
e negli occhi dello spettatore, non convincono i ripetuti colpi di scena;
Mido è la figlia di Oh Dae-su che in tutti quegli anni, sottoposto a
delle induzioni ipnotiche è stato bombardato di psicofarmaci. Lo stesso Lee
Woo-Jin gli confessa: “Hai mai
sentito parlare di suggestione post-ipnotica? Si suggerisce una certa azione in
ipnosi che viene poi compiuta in stato di veglia. Non l’hai capito, non ci sei
arrivato? Vi abbiamo entrambi ipnotizzati
E’ stata una fortuna che entrambi foste molto ricettivi, molto più
degli altri. Non è divertente? Una parola ti fa rimanere incinta, un’altra ti fa
innamorare. Ma anche essendo molto ricettivi all’ipnosi ed anche tenendo conto
della bravura della ipnotizzatrice, fare innamorare la gente non è per niente
facile. Vuoi sapere come ci siamo riusciti? Il primo impulso che ti abbiamo
trasmesso è stato quello di andare proprio in quel ristorante, dopo il rilascio,
poi reagire alla suoneria di un
determinato cellulare. Non appena l’avresti sentito, avresti dovuto
dire determinate parole.” Non convincono i troppi colpi di scena ed
appare assolutamente immeritato il
premio ottenuto al Festival di Cannes
del 2004.