Ocean’s Twelwe di Steven Sodeberg – USA - 2004

 

Ci sono registi che all’esordio raggiungono le vette dell’arte e raccolgono in un colpo solo critiche lusinghiere e successi al botteghino. Steven Sodeberg è tra questi. Il suo primo lungometraggio “Sesso, bugie e videotape” fu un’autentica sorpresa, anche perché girato, in maniera fresca e convincente, come un “vero” film indipendente. Il suo successivo “Delitti e segreti”, ambientato nelle nebbie di Praga, mostrava un disperso Jeremy Irons nei panni di Frank Kafka. La pellicola fu talmente un fiasco che mutò la carriera ed il destino del regista. Sodeberg da allora voltò pagina e dopo alcune “strane” pellicole (Schizopolis”, “Torbide ossessioni”) si specializzò in film polizieschi e d’azione (“Out of sight”, “Traffic”).

Reduce dai fasti del precedente “Ocean’s eleven”, il regista americano nel suo ultimo “Ocean’s twelwe” riconferma la stessa squadra vincente (George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon, Andy Garcia, Julia Roberts, Elliot Gould, Carl Reiner) ed inserisce nel cast la magnetica Catherine Zeta Jones, “l’aristocratico” Vincent Cassel e Bruce Willis.Il prodotto non cambia ed il regista statunitense spedisce la banda di Ocean prima ad Amesterdam e poi a Roma per trafugare il preziosissimo “Uovo Faberger”, esposto nella Galleria d’Arte Moderna della capitale. Un paio di (banali) colpi di scena ed un finale affrettato (con tanto di “deus ex machina”) chiudono stancamente il film. Ci si aspettava qualcosa in più da questa pellicola con un budget così alto ma il risultato finale è una pellicola lenta, confusa, spezzettata e priva di azione e di suspence. Non mancano le citazioni ai film cult del genere ed un chiaro riferimento al recente “Entrapment” di Jon Amiel. L’unica battuta da ricordare del film è quando un componente della banda di Ocean va dal “cattivo” Terry Benedict e gli consegna, come indennizzo, un assegno bancario. Il duro legge l’importo (198,427…milioni di dollari) e, senza battere ciglio, gli chiede: “E’ coperto?”. Il film è volutamente ironico, la banda di Ocean è simpatica ma nel complesso sembra più un gruppo di cialtroni che un gruppo di eroi alle prese con una “missione impossibile”. Sarò un nostalgico ma al confronto volete paragonarli ai componenti della banda de “I soliti ignoti”?

 

L'Articolo- Redazione napoletana del "L'Unità" - 30-12-2004

 

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