Gli occhi di Laura Mars (Eyes of Laura Mars)

di Irvin Kershner con Faye Dunway, Tommy Lee Jones, Raul Julia, Brad Dourif, Meg Mundy, Rese Gregorio - USA – 1978 – Durata 99’

 

Laura Mars (Faye Dunway) spregiudicata fotografa di alta moda ha appena dato alle stampe il volume dal titolo “Occhi di Laura Mars”. C’è chi critica le sue foto, zeppe di sesso e di violenza, giudicandole troppo crude ed eccessivamente realiste, chi, invece, minimizza, giudicandole solo frutto di un’astuta operazione commerciale. La sera del vernissage mentre Doris (Meg Mundy) è barbaramente assassinata Laura scopre di  poter visualizzare, in diretta, con gli occhi dell’assassino, la scena del delitto. La scia di sangue si allunga e Laura vede Elaine, (Rese Gregorio) la sua editrice, uccisa, trafitta in un occhio da uno spillone. Paralizzata da queste visioni si rivolge al tenente John Neville (Tommy Lee Jones) incaricato delle indagini che non crede alle sue capacità telepatiche. I sospetti della polizia cadono su Michael (Raul Julia) ex marito di Laura ed amante di Elaine. Come ogni thriller che si rispetti l’insospettabile assassino è smascherato sul finale.

Film deludente per lo svogliato ed incolore sviluppo della storia. Il regista prova a dare un tocco drammatico alla vicenda, inserendo la figura di Tommy Ludlow (Brad Dourif) un poveraccio che era stato ricoverato in un manicomio criminale e con un passato traumatico ed infelice alle spalle; figlio di una prostituta, da bambino aveva dovuto assistere all’omicidio della madre per mano del padre. Nella speranza di donare un minimo di appeal alla vicenda, il regista ambienta la vicenda nel mondo dell’alta moda ma finisce per rendere ancora più freddo ed artefatto il clima che si respira nella pellicola. Curiosità: le foto che sembrano scattate dalla protagonista, laccate e patinate sono di Helmut Newton e di Rebecca Blake. Da una sceneggiatura di John Carpenter, scritta con David Zelag Goodman.

 

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