Number 23 di Joel Schumacher – USA - 2006
Il giorno del compleanno l'accalappiacani Walter Sparrow (Jim Carrey) riceve in regalo da sua moglie Agatha (Virginia Madsen) "Il numero 23" un volume scritto da un misterioso autore che si firma Top Secret. Walter s’immerge nella lettura e, pagina dopo pagina, scopre, delle incredibili somiglianze tra la propria vita e quella del detective Fingerling, il protagonista della vicenda. Sempre più ossessionato dal numero 23, Walter finirà per perdere contatto con il mondo reale e, dopo aver galleggiato tra incubi ed allucinazioni, finirà in manicomio.
L’idea che numeri e formule matematiche possano portare alla pazzia era già comparsa in Pi greco Il teorema del delirio. Schumacher non sceglie il ritmo nervoso e sincopato di Darren Aronofsky, ma, come lui, adotta uno sporco bianco e nero ed immerge la pellicola in un’ambientazione cupa e claustofobica. Non mancano le scene di grande impatto emotivo e la graduale discesa degli inferi del protagonista strega ed intenerisce. Il regista però non imprime cambi di ritmi ed accelerazioni ed il film rischia di trasformarsi in un freddo e calcolato esercizio di stile. Gli ossessivi riferimenti al fantomatico numero 23 (date di nascita, numeri, targhe delle auto, lettere dell’alfabeto) dapprima affascinano ma poi finiscono per diventare prevedibili e ripetitivi. Carrey conferma le sua straordinarie doti attoriali ed offre il meglio di sé quando interpreta il più controllato e tenebroso detective Fingeling.
Recensione pubblicata su Segno Cinema - Numero 147 - Settembre- Ottobre 2007