Nowhere boy

di Sam Taylor-Wood con Aaron Johnson, Kristin Scott Thomas,, Anne-Marie Duff, Thomas Sangster – G.B – 2009 – Durata 98’

 

Poteva il cinema non proporre un film sulla vita di una delle leggende musicali del XX secolo? Tanti erano i rischi nel mettere in scena la vita di John Lennon, mitico fondatore della storica band di Liverpool. Lontano mille miglia dalle pellicole incentrate sulla vita randagia, sregolata e dissipata di famose popstar ((Sid e Nancy, Control, Last days e The rose….), Sam Taylor sceglie, intelligentemente, la strada più inconsueta e racconta l’adolescenza di John (Aaron Johnson), un quindicenne “qualunque”, dal piglio deciso e con la stoffa da leader, che muove i primi passi con The Quarrymen, la sua prima band, ignaro del successo che lo travolgerà.

Film dal taglio convenzionale, ammantato da un innocente candore e da un pizzico di nostalgia per gli Anni Cinquanta che ha il pregio di non cadere nel biopic trionfante, né nella santificazione del mito. Con un uso parsimonioso del flashback, il regista, all’esordio, alterna lacrime a sorrisi, punta decisamente la mdp sulla faccia da schiaffi del giovane protagonista e lascia che le “canzonette” facciano da sfondo alla vicenda. Ma il vero fulcro della vicenda ruota intorno al dramma di un ragazzo, sballottato tra la zia Mimi Smith (Kristin Scott Thomas) una donna severa che si è preso cura di lui da quando aveva cinque anni e sua madre Julia (Anne- Marie Duff), un soggetto emotivamente instabile che gli trasmette la sua grande passione per Elvis Presley e per il rock ‘n roll. Basato sul libro "Imagine: growing up with my brother John Lennon" di Julia Baird, sorellastra del musicista. Singolare ed accattivante la scelta delle musiche a cura dei Goldfrapp.

 

Recensione pubblicata su Segno Cinema - N. 171 Settembre - Ottobre 2011

 

Torna alla Homepage »