Nowhere boy
di
Sam Taylor-Wood
con
Aaron Johnson,
Kristin Scott Thomas,,
Anne-Marie Duff,
Thomas Sangster – G.B – 2009 – Durata
Poteva il cinema non proporre un film
sulla vita di una delle leggende musicali del XX secolo? Tanti erano i rischi
nel mettere in scena la vita di John Lennon, mitico fondatore della storica band
di Liverpool. Lontano mille miglia dalle pellicole incentrate sulla vita
randagia, sregolata e dissipata di famose popstar ((Sid
e Nancy, Control, Last days e The
rose….), Sam Taylor sceglie, intelligentemente, la strada più inconsueta e
racconta l’adolescenza di John (Aaron
Johnson), un quindicenne “qualunque”, dal piglio deciso e con la
stoffa da leader, che muove i primi passi con The Quarrymen, la sua prima band,
ignaro del successo che lo travolgerà.
Film dal taglio convenzionale, ammantato
da un innocente candore e da un pizzico di nostalgia per gli Anni Cinquanta che
ha il pregio di non cadere nel biopic trionfante, né nella santificazione del
mito. Con un uso parsimonioso del flashback, il regista, all’esordio, alterna
lacrime a sorrisi, punta decisamente la mdp sulla faccia da schiaffi del giovane
protagonista e lascia che le “canzonette” facciano da sfondo alla vicenda. Ma il
vero fulcro della vicenda ruota intorno al dramma di un ragazzo, sballottato tra
la zia Mimi Smith (Kristin
Scott Thomas) una donna severa che si è preso cura di lui da quando
aveva cinque anni e sua madre Julia (Anne- Marie Duff), un soggetto emotivamente
instabile che gli trasmette la sua grande passione per Elvis Presley e per il
rock ‘n roll. Basato sul libro "Imagine: growing up with my brother John Lennon"
di Julia Baird, sorellastra del musicista. Singolare ed accattivante la scelta
delle musiche a cura dei Goldfrapp.
Recensione pubblicata su Segno Cinema - N. 171 Settembre - Ottobre 2011