Nine months - Imprevisti d’amore (Nine months)

di Chris Columbus con Hugh Grant, Julianne Moore, Robin Williams, Jeff Goldblum - USA – 1995 – Durata  103’

 

Rebecca Taylor (Julianne Moore) insegnante di danza è fidanzata con Samuel Faulkner (Hugh Grant) brillante neuropsichiatra infantile. Il loro amico Sean Fletcher (Jeff Goldblum) li invita ad un week end dove s’imbattono in Marty Dwyer (Tom Arnold) sua moglie Gail (Joan Cusack) e nei loro invadenti ed odiosi marmocchi. Samuel vuole godersi la vita e la sola idea di diventare padre lo fa impazzire e, quando Rebecca gli comunica che è incinta, va nel pallone. Rebecca comprende che non è ancora pronto a diventare padre e va a vivere da Marty e da Gail, anche lei in dolce attesa. Sean, single convinto, prova a rincuorare Samuel ed organizza per lui feste e divertimenti. Ma Samuel non pensa  ad altro che a Rebecca ed al nascituro e, dopo averla riconquistata, la sposa. Dopo una serie di colpi di scena, Rebecca metterà al mondo uno splendido bambino.

Il regista, già autore di commedie di successo (Mamma ho perso l’aereo e Mrs Doubtifire) questa volta sbaglia il tiro e cuce un film sfilacciato e privo di spessore. Columbus getta alle ortiche un idea che poteva essere divertente (uno psichiatra infantile che odia i bambini e vuole diventare padre il più tardi possibile) e si limita a mostrare la lenta trasformazione del protagonista che, scoperti i piaceri della paternità, vende la sua adorata Porsche per una berlina familiare con porte-enfant a bordo. Il regista ci mostra (fugacemente) Samuel nella sua veste professionale mentre è alle prese con un piccolo paziente ciccione che, nella prima seduta, esordisce, dicendogli: “Mio padre è uno stronzo.” E quando Samuel gli chiede di allargare il concetto e di renderlo un po’ più chiaro, si sentirà rispondere: “O.K. Mio padre è un mega stronzo.” Le uniche scene godibili del film sono quelle dove compare il dottor Kosevich (Robin Williams) un russo, emigrato negli Stati Uniti, che per anni ha lavorato solo con scimmie e topi e che si trova, sul finale, a far partorire Gail e  Rebecca.  Divertente l’incubo notturno che assale Samuel; Rebecca si trasforma in una mantide religiosa e lo divora. Ispirato al film Neuf mois di Patrick Braodue.

 

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