Il nascondiglio
di
Pupi Avati con
Laura Morante,
Treat Williams,
Yvonne Sciò - Italia – 2007 – Durata
Dimessa da una clinica
psichiatrica dove è stata internata per quindici anni, una giovane donna (Laura
Morante) ritorna a Davenport, nello Iowa e prende in affitto il piano terra
dello Snakes Hall, una enorme villa sulla collina, un tempo adibito ad un
pensionato gestito dalle suore, con l’idea di trasformarlo in un ristorante
italiano. Il prezzo è vantaggioso e lei non da peso al fatto che sullo Snakes
Hall grava una sinistra fama per cui era rimasto sfitto per decenni. Molti anni
addietro, infatti,
il 22 dicembre del
Dopo le sue incursioni nel giallo-horror degli Anni Settanta (La casa delle finestre che ridono) Ottanta (Zeder) e Novanta (L’arcano incantatore) Avati dirige un gotico spento e noioso, privo di ritmo e di suspense. Il regista affronta senza un pizzico di originalità un tema giù abusato dal cinema (una donna con delle problematiche psichiatriche alle spalle che sente delle misteriose presenze in una casa ed è ritenuta pazza dalle persone che la circondano) e s’affida a dei piccoli espedienti cari al genere (le vocine infantili di Liuba e di Egle che rimbombano tra le mura) per attirare l’attenzione dello spettatore. Per rendere più torbida la vicenda il regista accenna al suicidio del marito della donna, impiccatosi dopo essere stato ingiustamente accusato di molestie sessuali; sul finale si scopre che lei stessa aveva scritto la lettera anonima che lo aveva inchiodato. Nei titoli di coda il regista prova depistare nuovamente lo spettatore e ci informa che nell’inverno dello stesso anno Snakes Hall fu demolito e che non fu trovata alcuna traccia né di Liuba Bransk, né di Egle Lanzillo. Nel cast Sidney Rome ed Angela Goodwin.