La morte non sa
leggere (A judgment in stone)
di Ousama Rawi con Rita Tushingham,
Rose Petty, Shelley Peterson, Jessica Steen, Jonathan Crombie, Jackie Burroughs
– Canada – 1986 – Durata
Eunice Parchman (Rita
Tushingham) dislessica ed affetta da un lieve ritardo mentale vive a Londra con
l’anziano padre, un uomo svalutante che l’insulta e la critica continuamente.
Stanca dei suoi maltrattamenti, Eunice lo uccide e vola negli Stati Uniti dove
s’impiega, come cameriera, presso
Thriller di buona fattura che mostra sin dalle prime battute la protagonista come una bambina fragile e smarrita, più lenta intellettivamente delle altre compagne di classe ed incapace di tollerare il proprio handicap, al punto che a scuola, dopo aver letto erroneamente, cane al posto di pane, derisa dai compagni, per la vergogna si fa la pipì addosso. Nella prima parte regista mostra Eunice come una creatura passiva e servizievole che, mettendo in luce delle inaspettate doti di cameriera, s’integra perfettamente nella famiglia Coverdale. Man mano che la vicenda procede Eunice diviene sempre più nervosa ed irritabile e le sue doti di precisioni e meticolosità finiscono in soffitta. Nel corso del film prova a seguire, con scarso successo, un programma televisivo rivolto agli analfabeti ma poi, sempre più avvilita e delusa, presa al laccio dall’esuberante Joan, si trasforma in una creatura insolente, irascibile e scontrosa. Sullo sfondo il torbido e morboso legame tra Bob e Melinda che scoprono di non essere fratello e sorella. Rawi non scivola nell’horror ma le scene nella quale Eunice è vittima di allucinazioni (il padre morto che compare di notte nella sua stanza, un pollo che sputa fuori sangue rosso vivo) sono di grande impatto emotivo. Dal romanzo A judgement in stone di Ruth Rendell che ispirerà anche Il buio nella mente di Claude Chabrol.