La morte non sa leggere (A judgment in stone)

di Ousama Rawi con Rita Tushingham, Rose Petty, Shelley Peterson, Jessica Steen, Jonathan Crombie, Jackie Burroughs – Canada – 1986 – Durata 102’ – V.M 14

 

Eunice Parchman (Rita Tushingham) dislessica ed affetta da un lieve ritardo mentale vive a Londra con l’anziano padre, un uomo svalutante che l’insulta e la critica continuamente. Stanca dei suoi maltrattamenti, Eunice lo uccide e vola negli Stati Uniti dove s’impiega, come cameriera, presso la famiglia Coverdale. Eunice è una domestica perfetta e ben presto conquista il papà George (Rose Petty) un dottore ricco ed affermato, sua moglie Jackie (Shelley Peterson) e Melinda (Jessica Steen) e Bobby (Jonathan Cromie) due adolescenti irrequieti ed inquieti. Ma Eunice è analfabeta e piuttosto che svelare loro il proprio handicap prova ad inventarsi, di volta in volta, qualche scusa infantile. Vittima di allucinazioni, diventa sempre più distratta ed aggressiva nei confronti dei Coverdale. S’imbatta in Joan (Jackie Burroughs) un ex prostituta completamente sciroccata, convinta di essere un messaggero di Dio che uccide i Coverdale a colpi di fucile perché, non essendo sposati, vivono nel peccato. Eunice assiste alla carneficina senza muovere un dito poi imbraccia il fucile, fa secco la sua amica, e trova impiego presso un’altra famiglia.

Thriller di buona fattura che mostra sin dalle prime battute la protagonista come una bambina fragile e smarrita, più lenta intellettivamente delle altre compagne di classe ed incapace di tollerare il proprio handicap, al punto che a scuola, dopo aver letto erroneamente, cane al posto di pane, derisa dai compagni, per la vergogna si fa la pipì addosso. Nella prima parte regista mostra Eunice come una creatura passiva e servizievole che, mettendo in luce delle inaspettate doti di cameriera, s’integra perfettamente nella famiglia Coverdale. Man mano che la vicenda procede Eunice diviene sempre più nervosa ed irritabile e le sue doti di precisioni e meticolosità finiscono in soffitta. Nel corso del film prova a seguire, con scarso successo, un programma televisivo rivolto agli analfabeti ma poi, sempre più avvilita e delusa, presa al laccio dall’esuberante Joan, si trasforma in una creatura insolente, irascibile e scontrosa. Sullo sfondo il torbido e morboso legame tra Bob e Melinda che scoprono di non essere fratello e sorella. Rawi non scivola nell’horror ma le scene nella quale Eunice è vittima di allucinazioni (il padre morto che compare di notte nella sua stanza, un pollo che sputa fuori sangue rosso vivo) sono di grande impatto emotivo. Dal romanzo A judgement in stone di Ruth Rendell che ispirerà anche Il buio nella mente di Claude Chabrol.

 

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