Intervista a Luca Miniero
Napoletano doc (è nato nei pressi di Piazza Arenella) Luca Miniero ha già fatto centro al cinema con il suo film d’esordio: “Incantesimo napoletano”. In compagnia di Paolo Genovese, suo fido “alter ego”, ha diretto il suo nuovo film “Nessun messaggio in segreteria” che uscirà nelle sale il 20 maggio in tutt’Italia.
Perchè avete pensato di presentare il vostro film in anteprima nazionale a Napoli?
“Questa nostra scelta è stata dettata dal fatto che Napoli ha risposto positivamente al nostro precedente film. Questa volta la storia è ambientata a Roma e più precisamente in un quartiere popolare, il Testaccio, che non è una periferia ma è al centro della città. Non tradiremo le aspettative degli spettatori perchè anche in questo nostro secondo film, non mancheranno quelle atmosfere surreali già presenti in “Incantesimo napoletano”, il film che ha contrassegnato il nostro felice debutto al cinema.” La commedia romantica narra di Walter un pensionato (Carlo Delle Piane) che aiuta Piero, un ragazzo molto timido (Pier Francesco Favino) a conquistare Francesca, la donna (Lorenza Indovina) di cui è segretamente innamorato. Una serie di immancabili colpi di scena, arricchirà la trama.
Come è nata l’idea del film?
“La storia ci è venuta in mente dopo aver letto un articolo di un giornale che affermava che ogni giovane che lavora mantiene un pensionato. Da qui l’idea di un pensionato che va in giro per Roma alla ricerca del giovane che lo deve mantenere, fino a diventarne il suo angelo custode. In realtà, dietro la facciata comica, il film racconta la solitudine di un quartiere popolare.”
Come è stato composto il cast?
“La scelta di Carlo Delle Piane non è stata casuale. Carlo iniziò la sua carriera interpretando, come caratterista, dei ruoli comici al fianco di Totò. Nella sua carriera ha poi recitato sempre ruoli drammatici, fino a diventare l’attore feticcio di Pupi Avati. Ci piaceva l’idea di riscoprirlo in chiave comica e devo dire che Carlo non ha affatto deluso le nostre aspettative, fornendo una prova di grande temperamento. Pier Francesco Favino è un attore giovane ma molto interessante e Valerio Mastrandrea è un attore poliedrico e collaudato. A completare il cast un’intensa Lorenza Indovina e soprattutto una bravissima Anna Falchi, che è stata la vera sorpresa del film e che interpreta il ruolo di un’affascinante spogliarellista che aiuterà il giovane protagonista a far breccia nel cuore di Francesca. Anna ha mostrato doti di grande umiltà, cosa che ha meravigliato anche noi. Dico questo perché, fino ad oggi, era rimasta un po’ troppo prigioniera della sua straordinaria bellezza.”
Che differenze ci sono rispetto al vostro fortunato film d’esordio?
“Incantesimo napoletano”, era un piccolo film, costato soltanto quattrocento milioni ed alcuni passaggi narrativi, come il ritorno della protagonista a Torre Annunziata non fu possibile realizzarlo per mancanza di fondi. In questo “Nessun messaggio in segreteria” abbiamo curato meglio le diverse fasi della sceneggiatura e questo ha consentito al film di mantenere un ritmo divertente fino alla fine del film. Il film non è una grande produzione ma esce in Italia in ottanta copie e questo sta a significare un certo impegno da parte nella produzione che crede fortemente in questo film. C’è da dire che la pellicola esce in un periodo non felicissimo, che registra, da sempre, una flessione di spettatori nelle sale. Ma c’è, da un po’ di tempo, la tendenza a fare uscire, anche in questo squarcio di stagione, delle pellicole; lo testimonia il fatto che anche Salvatores sarà tra poco nelle sale con il suo ultimo film. Il destino ci farà scontrare con una pellicola del calibro di “Star wars”. Speriamo che il pubblico decida di vedere prima il nostro film e poi il kolossal americano.”
Come mai hai scelto di girare i tuoi film sempre in coppia con Paolo Genovese
“Lavorare in due non mi crea affatto problemi, anche perchè da anni, io e Paolo ci alterniamo, dietro la macchina da presa. Del resto, abbiamo sempre lavorato in coppia, specie quando si è trattato di girare pubblicità televisive, come quella recente sul canone RAI. Anche quando scriviamo una sceneggiatura, non ci sovrapponiamo e riusciamo a comprendere l’uno le ragioni ed i desideri dell’altro.”
L'Articolo- Redazione napoletana del "L'Unità" - 14-5-2005