A mia madre piacciono le donne (A mi madre le gustan las mujieras)

di Inés París e Daniela Fejerman con Rosa Maria Sardà, Leonor Waitling, María Pujalte, Silvia Abascal, Aitor Mazo, Chisco Amado - Spagna – 2002- Durata 96’

 

Nel giorno del sessantesimo compleanno, Sofia (Rosa Maria Sardà) una famosa pianista separata dal marito, presenta Eliska (Eliska Sirová), la giovane amante e concertista praghese, alle tre figlie Elvira (Leonor Waitling), Jimena (María Pujalte) e Sol (Silvia Abascal). Le ragazze accusano il colpo ma la più sconvolta di tutte è Elvira, impiegata in una piccola casa editrice ed in cura da Ernesto (Aitor Mazo), uno psicoanalista nevrotico e pasticcione. Per aiutare economicamente Eliska, Sofia finisce al verde e nelle figlie si rinforza l’idea che la giovane amante della madre sia sola un’avventuriera. Le tre sorelle tentano in tutti i modi di ostacolare la loro love-story e studiano un piano per sbarazzarsi di Eliska che, dopo una serie di colpi di scena, litiga con Sofia e la lascia. Sofia sprofonda nella depressione e solo allora le figlie comprendono che la madre è profondamente legata ad Eliska. Nell’happy end Sofia ed Eliska si riconciliano, Elvira conquista Miguel (Chisco Amado) un giovane ed affascinante scrittore e trova la forza di ribellarsi al suo datore di lavoro che la sfruttava e la sottopagava e di mandare al diavolo il seduttivo e poco professionale Ernesto.

Commedia brillante e divertente, completamente declinata al femminile, che non scivola mai nel banale, nel volgare e nel cattivo gusto e che ruota sul tema originale di una madre che, in tarda età, scopre di essere lesbica e manda ancora più in tilt le sue fragili e smarrite figliole. Le registe si tengono lontane da falsi e bigotti moralismi e, con garbo e leggerezza, sottolineano che l’amore non ha età e non fa distinzione di sesso. Come in ogni commedia che si rispetti lo scavo psicologico è disertato e, nel corso della vicenda, le registe più che regalare a Sofia commenti e riflessioni sulle ragioni della sua scelta saffica giocano tutto sullo sconcerto e la sorpresa delle tre ragazze che, senza battere ciglio, prendono atto del mutato orientamento sessuale della madre, lo metabolizzano e, sul finale, fanno di tutto perché si riconcili con l’amata. Le registe non puntano né allo scandalo, né alla trasgressione ed impaginano una pellicola pudica dove gli incontri erotici tra le due amanti sono tenuti rigorosamente off. Non mancano i colpi di scena ed è esilarante la presenza di Ernesto, uno psicoanalista che sembra in grado di contenere le ansie di Elvira, ossessionata dal timore di poter diventare lesbica come la madre, ma, nel corso della seduta, le si avvicina, l’abbraccia ed inizia a palparle, goffamente, il seno.

 

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