Intervista Giovanna Mezzogiorno
E’ l’attrice più glamour, sensibile ed intensa del cinema italiano. Dopo essere stata diretta da Rubini, Placido, Ozpetek, Comencini e Muccino, Giovanna Mezzogiorno è la protagonista femminile del film “Palermo Shooting” di Wim Wenders, al fianco di Denis Hopper, nelle sale dal 28 novembre.
Come è stato il suo rapporto con un mostro sacro del cinema come Wim Wenders?
"Mi ha colpito come sia presente sul set e curi tantissimo gli attori. La troupe era tedesca ed inizialmente non avevo riferimenti ma lui mi ha subito permesso di inserirmi. E’ immenso, lavora molto sulla fotografia, sull’inquadratura e per avere il massimo dagli attori, più che sfinirli con tanti ciak, ama stare insieme a loro."
Si racconta che Frank Capra cambiava le battute agli attori per evitare che nel recitare, perdessero spontaneità. Che trucchi ha usato Wenders?
"Nessuno. Quello che importa è che sul set scatti con il regista quell’empatia, quella stima e sicurezza. Il regista può anche buttare il copione nella spazzatura e cambiarti ogni mattina le battute, l’importante è sapere che si fida di te e viceversa."
Negli ultimi anni ha interpretato sia film con megaproduzioni che a basso costo.
"E’ importante lavorare in tutti e due gli ambiti ma trovo il cinema indipendente più interessante perché lo sguardo di un giovane regista, non essendo stato ancora modellato e plasmato dai soldi, mantiene una propria autenticità."
L’Italia attraversa un periodo di grosse contraddizioni, è sull’orlo di una crisi economica eppure nel cinema italiano non compaiono all’orizzonte film militanti come quelli di Rosi e Petri.
"Tutti hanno paura di finanziare un film politico. Renato De Maria dovrebbe dirigere me e Riccardo Scamarcio in “Miccia corta”, un film tratto dal romanzo di Sergio Segio, ex militante di Prima Linea ma il Ministero non l’ha voluto finanziare. De Maria ed Occhipinti, il produttore, hanno una grande sensibilità, non avrebbero mai confezionato un film dalla parte dei brigatisti."
Sarà forse perché nel corso delle interviste non ha mai celato le sue simpatie nei confronti della sinistra?
"Ho sempre votato per Rifondazione Comunista ma alle ultime elezioni ho scelto il PD per paura di perdere. A sinistra c’è il deserto e disgregazione perché una parte della sinistra si è spostata al centro e l’altra più estrema, più che essere propositiva, si limita a manifestare nelle piazze gremite."
E’ una fan di Beppe Grillo?
"Non mi piace anche perché sparando a zero su tutti poi qualcosa pesca. Io sono legata ad una politica, cara un tempo alla sinistra, che indicava come comportarsi, che sapeva stare a tavola senza insultare nessuno. "
Da quando difende a denti stretti la sua vita privata, le sue vicende sentimentali non campeggiano più sulle prime pagine dei giornali.
"Quando ero insieme a Stefano Accorsi ci fu un complesso di coincidenze ed i giornali ci usarono un po’. Eravamo in un momento di grande popolarità, il film “L’ultimo bacio” era stato uno dei più grandi successi del cinema italiano degli ultimi venti anni e sembravamo i “fidanzatini d’Italia”. I giornali ci provano sempre ma sono contenta che oggi conquisto la copertina di un giornale perché sto promovendo un film e non perché mi sono fidanzata o sfidanzata."
Gassman diceva che per essere dei buoni attori bisogna essere come una scatola vuota.
"La sua era una provocazione. Quello che un attore deve capire è che deve avere personalità ma deve essere così intelligente da metterla da parte. Il cinema è un’avventura, recitare è una ricerca costante, un mix tra l’invisibile e la cosa concreta, tra chi percepisce qualcosa che non gli appartiene e l’essere un operaio."
Come mai il Premio dedicato a suo padre quest’anno è saltato? Colpa della solita insensibilità istituzionale o dei classici giochi di potere?
"Non posso allestire un premio e dare i soldi ai vincitori un anno dopo. E’ imbarazzante perché ci metto la faccia e ne va del nome di mio padre."
?E’ tifosa del Napoli?
"Anche mio padre era tifoso del Napoli....
Articolo pubblicato su "Epolis"- 1-12-2008