Il messaggero della morte (The sender)

di Roger Christian con Zeljko Jvanek, Kathryn Harrold, Shirley Knight, Paul Freeman - USA – 1982- Durata 93’

 

John Doe (Zeljko Jvanek) tenta il suicidio, annegandosi in acqua in un parco pubblico. Ricoverato in un ospedale psichiatrico é preso in cura dalla dottoressa Gail Farmer (Kathryn Harrold) che intuisce che il ragazzo è divorato da una serie di incubi e di sogni orrifci che si materializzano poi nella realtà. La dottoressa lo accudisce, si prende cura di lui, gli infonde fiducia e John, telepaticamente, le trasmettere i propri incubi. Il dottor Jospeph Denman (Paul Freeman) responsabile del reparto, decide di correre ai ripari e per evitare che John continui a sognare, inizia a sedarlo. Il dottore prova, invano, a sottoporlo all’ESK.terapia e successivamente ad un delicato intervento chirurgico ma, grazie ai suoi straordinari poteri, John si ribella e manda in frantumi degli oggetti presenti nella sala operatoria e poi lascia che sia divorata dalle fiamme. Grazie all’aiuto della dottoressa, John riesce a sconfiggere i propri fantasmi.

Horror di bassa fattura ambientato dalla prima all’ultima scena in un asettico reparto psichiatrico. Il film, inizialmente, incuriosisce ed intriga anche perchè la dottoressa Farmer, psichiatra dal cuore d’oro, rischia di mettere a repentaglio la propria salute mentale per salvare il giovane paziente. In apertura si rivolge al dottor Denman e gli dice: “Sono un ricevitore per Joe; lui mi trasmette i suoi sogni. Pensavo di essere impazzita ma non è così; io vedevo quello che lui vedeva. E’ così che comunica, è così che ha sempre comunicato, fin dalla nascita. Me lo ha detto la madre. E’ una forma di telepatia, non riesce a controllarla..”  Per tutta risposta il dottor Denman, psichiatra pragmatico ed interventista, le risponde: “Useremo dei microelettrodi che il suo sistema limbico punto per punto. Al risveglio, ogni qual volta avrà delle allucinazioni, asporteremo quell’area, così potremmo identificare le regioni del cervello che provocano la telepatia.” Man mano che la vicenda si sviluppa il regista affonda sempre più nell’horror e non mancano le classiche scene  care al genere (la dottoressa va in bagno per sciacquarsi il viso ma il lavabo è pieno di sangue, lo specchio nel quale si riflette, s’infrange, improvvisamente e dalla parete inizia a zampillare sangue). Per rendere più avvincente la trama, nel corso della vicenda, compare Jerolyn (Shirley Knight) la madre di John ma dopo poco si scopre che era morta cinque giorni prima. Il film procede senza grandi scosse fino al prevedibile finale ma vanno segnalate le vicende, poste sullo sfondo, di un paziente (Al Matthews) convinto che la guerra in Vietnam non sia ancora finita e che ha il terrore che lo rispediscono in guerra e quelle di un altro folle che crede di essere stato ghigliottinato e per non farla cadere, non muove più la testa.

 

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