L’Indipendente  28 Gennaio 2007

 

“Meglio il cinema del Prozac e la platea diventa un lettino”

 

di Francesco Lo Dico

(…) Il cinema è un grande narratore di storie, spiega il dottor Senatore, psichiatra e psicoterapeuta presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Napoli. Un viaggio fantastico di cui ha tracciato numerose rotte, non ultimo “Psycho cult”, libro in cui vengono riscoperte le forti valenze psichiche impresse nei B-movies di registi italiani dimenticati. “Lo psicoanalista cura con una storia diversa da quella che si racconta il paziente. Ma è la relazione ad essere terapeutica altrimenti basterebbe andare al cinema per guarire”, precisa Senatore, che su cinema e psicoanalisi ha pubblicato diversi libri.” Guardare il film funziona dunque, a patto che la visione inneschi nella relazione tra paziente e medico. (…) Ma perché film e psiche viaggiano a braccetto. Bisogna partire da lontano, addirittura da Aristotele. Già il filosofo greco, infatti, nel descrivere le finalità del racconto, sostiene nella Poetica che è compito del poeta procurare “quel piacere che nasce dal terrore e dalla pietà” attraverso l’imitazione delle azioni (...)

 

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