Intervista a Massimo Andrei

 

Massimo Andrei, talentuoso ed originale regista partenopeo, torna nuovamente dietro la macchina da presa, dopo Mater natura effervescente, graffiante e coloratissima pellicola d’esordio, in bilico tra commedia e melodramma, interpretata da Enzo Moscato e Vladimir Luxuria e dopo l’esperienza di co-sceneggiatore nel “misterioso” ed avvolgente Nauta, diretto dal napoletanissimo Guido Pappadà. Benur è la trasposizione cinematografica dell’omonima e fortunata commedia di qualche anno fa di Giovanni Clementi”, dichiara entusiasta il regista. A dispetto del titolo, ancora provvisorio, il film non è né una parodia dei “peplum”, sottogenere cinematografico degli anni Cinquanta, popolato da protagonisti forzuti e muscolosi come Ercole, Ursus e  Maciste, né tantomeno strizza l’occhio al capolavoro diretto nel 1959 da William Wyler ed interpretato da un indimenticabile Charlton Heston. 

 

 “E’ una commedia buffa che affronta dall’interno il tema doloroso ed angoscioso dell’immigrazione Questa proposta è nata insieme ai produttori che volevano che la storia fosse girata da un regista non “romanissimo”.

 

La vicenda ruota intorno a Milan, immigrato clandestino bielorusso, interpretato da Paolo Triestino, che per guadagnarsi da vivere, si fa fotografare dai turisti, vestito da centurione romano e che mettendo a frutto il passato da ingegnere, costruisce una vera e propria biga.  A ben vedere però Milan è sfruttato da Sergio (Nicola Pistoia), ex stuntman del cinema, ormai invalido, che per sbarcare il lunario si arrangia con delle occupazioni fantasiose e da sua sorella Maria (Elisabetta De Vito) che lavora per una hot-line erotica. Rispetto al testo teatrale Andrei ha apportato diverse modifiche e l’originale ambientazione in interni è ridotta all’osso.

 

“L’intero set è collocato all’interno del Colosseo. Devo ringraziare la responsabile dell’Anfiteatro Flavio che mi ha permesso di girare in questa splendida location negata in precedenza a Woody Allen. La storia è piena di colpi a sorpresa e per la prima volta al cinema si vede una biga correre nel Circo Massimo dove abbiamo girato una scena dai toni drammatici; la biga si ribalta e per Milan iniziano una serie di problemi.”

 

Nonostante alcune scene ad alto impatto visivo il film si avvale di una produzione a basso costo.

 

“Non avevo bisogno di star, sottolinea il regista, ma di attori collaudati che, avendo già  recitato in teatro la commedia, hanno assorbito completamente il testo. Mi sento molto napoletano, abito a San Martino ma vivo a Roma da tanto tempo e dopo aver raccontato la mia città in Mater natura ha sentito il bisogno di ricambiare l’ospitalità di una città che accoglie con affetto tanti nostri concittadini.”

 

Nel cast Teresa Del Vecchio, inseparabile spalla teatrale di Vincenzo Salemme, apparsa nel divertente Ci sta un francese, un inglese, un napoletano di Eduardo Tartaglia. Il film, prodotto da Flavia Parnasi, in collaborazione con Rai Cinema, si avvale delle accattivanti musiche di Nicola Piovani.

 

Stralcio dell'articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno - 20 Settembre 2011

 

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