La maledizione (And now the screaming stars)

di Roy Ward Baker con Peter Cushing, Herbert Lom, Stephanie Beacham, Goeffrey Whitehead - G.B – 1972 – Durata 86’

 

Charles Fengriffen (Ian  Ogilvy) e la sua giovane sposina Catherine (Stephanie Beacham) vanno ad abitare in un antico castello che apparteneva alla nobile famiglia dei Fengriffen. La prima notte di nozze Catherine è in camera da letto e sente le mani di uno sconosciuto che la stanno soffocando. Assalita da incubi notturni allucina il ritratto di Sir Henry Fengriffen (Herbert Lom) il nonno di Charles, con il volto insanguinato e, successivamente, una mano mozzata che s'aggira per il castello. Catherine è incinta ed il marito interpella il dottor Pope (Peter Cushing) che li informa che un’antica maledizione gravava sul castello; cinquanta anni prima Sir Henry aveva esercitato il diritto di “ius primae noctis” ai danni di Sara la giovane donna, moglie di Silas (Goeffrey Whitehead) un boscaiolo che si era ribellato al padrone e lo aveva schiaffeggiato. Per punirlo di tale affronto il nobile aveva dato ordine ai suoi attendenti di mozzargli la mano ed in risposta il boscaiolo aveva lanciato una maledizione sui discendenti della sua casata. Vittima del sortilegio, Catherine partorisce un bambino che nasce con il volto marchiato da una piccola striscia di color rosso sul volto.

Horror gotico di discreta fattura, ricco di grandi guizzi visivi; la mano mozzata di Silas che vaga per i corridoi del castello, il suo volto insanguinato che compare e scompare dalle vetrate, rivoli di sangue, candele che si spengono improvvisamente. Il dottor Pope, presentato come uno specialista, esperto in psicologia, una nuova scienza al tempo ancora sconosciuta, appare dotato di una buona capacità d’ascolto. Dopo aver suggerito a Catherine che, con la sua immaginazione, aveva materializzato alcuni avvenimenti legati all’antica maledizione, con un pizzico di velata rassegnazione le dirà:  “Ci sono confini che la mente umana non può varcare”.

 

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