Love Story
di Arthur Hiller con Ali MacGraw, Ryan O'Neal, Ray Milland - USA – 1970 – Durata
Olivier Barret IV (Ryan O'Neal) figlio
di miliardari frequenta legge all’università di Havard dove incontra la dolce e
tenera Jenny (Ryan O'Neal) una ragazza povera, figlia di immigrati it
Il regista sa dosare furbescamente gli
ingredienti della vicenda e gioca sulla differenza di classe tra i due
protagonisti, alternando illusioni e delusioni, gioie e dolori, lacrime e
sorrisi. Jenny è descritta come una ragazza spontanea, volitiva, senza peli
sulla lingua che studia polifonia rinascimentale; Olivier come un ragazzo
timido, con la passione per l’hockey, oppresso dal peso della figura paterna che
vuole programmare e decidere la sua vita. La leucemia spazza via il sogno di
Jenny ed in luogo della fiaba a lieto fine la sua vita diventa ben presto un
calvario, ricco di atroci sofferenze. Per amplificare ancora di più la
drammaticità della vicenda. Hiller si affida all'uso massiccio dei primi piani
della giovane, graziosa e sorridente protagonista, lasciando che l’ammiccante
colonna sonora composta da Francis Lai faccia il resto. Il regista mostra il
medico che informa Olivier della malattia della moglie e gli consiglia di
comportarsi con lei, in maniera normale, come se nulla fosse accaduto. Olivier è
frastornato ma segue alla lettera le sue indicazioni e quando Jenny scopre il
proprio male, si rivolge al marito e, sarcasticamente, gli dice: “Non
fa male, Olivier, davvero! E' come cadere in un burrone al rallentatore. Solo
che vorresti aver già voluto toccare il fondo”. Lanciato con la frase “Amare
significa non dover mai dire mi dispiace”, il film,
melenso e strappalacrime, ebbe uno straordinario successo di pubblico e
rastrellò sei nomination agli Oscar (1970) ma solo Francis Lai vinse la
statuetta per la migliore colonna sonora. David di Donatello (1971) per Ali
MacGraw come migliore attrice straniera
e per Ryan O’Neal come miglior attore straniero Il film ebbe un sequel
Oliver's Story (1979) di John Korty
con Ryan O'Neal e Candice Bergen. Dal best seller di Erich Segal.