Libero arbitrio
Il cinema è specchio dei tempi e sin
dagli albori con Il gabinetto del dottor
Caligari del 1919 aveva proposto sullo schermo l’oscura figura di Caligari
che ipnotizzava un sonnambulo e lo costringeva a compiere, in sua vece, degli
omicidi. Tale spunto fu poi ripreso, con un taglio completamente diversi
da “Vai e uccidi” di John
Frankenheimer nel 1962, da “Angoscia”
di Bigas Luna.
In un epoca dove i media fungono sempre
più da cassa di risonanza per omicidi, abusi, violenze ed atti delinquenziali è
quanto mai attuale il XIV Convegno SIFPP, dal titolo “Libero
Arbitrio, Discipline Forensi e Neuroscienze”, organizzato dal dottor Adolfo
Ferraro, direttore sanitario dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa,
che si terrà dal 4 al 6 novembre presso il Castello Aragonese di Aversa.
Un convegno che s’interroga su questioni
delicate e spinose e che chiama a raccolta psichiatri,
filosofi, medici legali, psichiatri forensi, giuristi, neuroscienziati a
discutere sui risvolti teorici ed applicativi legati al “libero arbitrio”. In
che modo la malattia mentale influenza ai fini giuridici questo processo? Quali
sono i rapporti tra il libero arbitrio, la malattia mentale e la tendenza a
delinquere?
“La valutazione dell'imputabilità, in
psichiatria forense, afferma Ferraro, ruota esattamente attorno al grado in cui
il libero arbitrio è stato "cancellato" o ridotto o comunque modificato dalla
malattia mentale. Il libero arbitrio è il concetto filosofico e teologico
secondo il quale ogni persona è libera di fare le sue scelte. Ciò si contrappone
alle varie concezioni deterministiche secondo le quali la realtà è in qualche
modo predeterminata, per cui gli individui non possono compiere scelte perché
ogni loro azione è predeterminata prima della loro nascita. La capacità di
autodeterminarsi , però, è alla base del concetto di giuridico di responsabilità
e, nel campo delle scienze forensi, dell’imputabilità o della capacità di
intendere e di volere. Senza libero arbitrio non vi è responsabilità e il libero
arbitrio può essere cancellato, in certi casi, dalla malattia mentale che va a
sostituirsi all’intenzionalità del soggetto.” Tra i numerosi relatori che
discuteranno sui rapporti tra
neuroscienze, imagining, determinismo e libero arbitrio spiccano quelli dei
professori Ugo Fornari, Vittorio Volterra, Francesco Bruno, Giancarlo Nivoli.
Stralcio dell’articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 5-11-2010