La leggenda del re pescatore (The fisher king)

di Terry Gilliam

con Robin Williams, Jeff Bridges, Mercedes Ruehl, Amanda Plummer - 5’, USA 1991

 

Jack Lucas seguitissimo conduttore di una rubrica radiofonica, mentre è in onda si lascia andare ad un commento negativo sullo yuppismo imperante. Edwin, un suo fan, lo prende alla lettera, entra in un ristorante frequentato da giovani rampanti, uccide sette persone e rivolge poi l’arma contro se stesso. Corroso dai sensi di colpa, Jack va a pezzi, si rintana in casa e taglia i ponti con la radio. Tre anni dopo, mentre si aggira trasandato ed ubriaco per le strade di New York, è assalito da una banda di teppisti. Parry un barbone mezzo matto li mette in fuga e gli salva la vita. Colpito dalla singolarità di questo pittoresco personaggio, Jack inizia ad indagare e scopre che il suo vero nome è Henry Segan, ex professore di Storia Medioevale, e che dopo la morte di sua moglie, una delle vittime della strage di Edwin, era stato ricoverato in manicomio dove si era chiuso in un mutismo assoluto. In seguito si era rifugiato in un proprio mondo fantastico ed aveva scambiato per il Santo Graal una coppa vinta da un magnate in un trofeo sportivo; era convinto che se fosse entrato in suo possesso avrebbe sconfitto un cavaliere rosso, simbolo del Male. Jack scopre che Parry è segretamente innamorato di Lydia, una ragazza pasticciona. Jack gliela presenta e quando l’amore tra i due sembra trionfare, Henry è pestato da alcuni teppisti e va in coma. Jack lo abbandona al suo destino, ma quando gli propongono un programma che racconti la vita di alcuni barboni, in lui si riaccende il desiderio di aiutare Henry. Ruba per lui quella coppa, va in ospedale, gliela regala ed Henry, credendola il prezioso calice, esce dallo stato catatonico e riprende a vivere al fianco della sua adorata Lydia. (…)

Hery è mostrato come un clochard con la mente in disordine al punto che allucina draghi ed un cavaliere rosso. Grazie alle attenzioni di Jack si ristruttura, abbandona la vita da barbone, riprende le relazioni sociali. Il regista, in maniera scolastica, ci mostra Henry travolto dalle sue terrificanti allucinazioni ogni volta che risale a galla il ricordo del tragico incidente in cui perse la vita la sua adorata moglie. (…)

 

 

Stralcio da “Vero come una finzione” Springer Editore – 2009 di Matteo Balestrieri, Stefano Caracciolo, Riccardo Dalle Luche, Paolo Iazzetta, Ignazio Senatore

 

 

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