La legge del desiderio (1986) di Pedro Almodovar

 

Pablo Quintero (Eusebio Poncela), noto regista gay, si divide tra l’amore di Juan (Miguel Molina) e di Antonio Benitez (Antonio Banderas). Quest’ultimo geloso dell’amore che Pablo nutre per Juan, uccide il rivale, lasciandolo precipitare da una roccia a picco sul mare. Pablo perde la memoria a seguito di un incidente d’auto ed Antonio, sentendosi abbandonato, per riconquistarlo, gioca la sua ultima carta e sequestra Tina (Carmen Maura), la sorella di Pablo. Sul finale si scopre che Tina è il fratello di Pablo e si era sottoposta all’operazione per amore del padre di cui era innamorata e di cui era diventata l’amante. Il finale non può essere che tragico.

Almodovar compone un melodramma visivamente piatto e non bastano i ripetuti colpi di scena per dar slancio ad una vicenda contorta e noiosa, appesantita da dialoghi fiume e dall’intreccio pasticciato e confuso. Lo svelamento dell’operazione di Tina ed il suo rapporto incestuoso con il padre appare slegato al resto della storia e sembra solo un espediente narrativo per sorprendere ancor più lo spettatore.

 

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