La cura del gorilla
di Carlo A. Sigon con Claudio Bisio, Stefania Rocca,
Lionel Stander, Kleidi Kadiu – It
Sandrone (Claudio Bisio) detto “il gorilla” è affetto da doppia personalità. Nella sua mente, segnatamente scissa, albergano due personalità; Sandrone (buono, ingenuo, sensibile e generoso) ed Il Socio (violento, litigioso, aggressivo e fortemente distruttivo).
Di giorno Sandrone trascorre le giornate regolarmente, senza grossi intoppi, ma di notte “Il Socio” prende il sopravvento, frequenta le zone malfamate della città e si trova spesso a fare a pugni con qualche pericoloso delinquente. Dopo l’ennesimo scontro fisico con un feroce serial killer, Sandrone si lecca le ferite e decide di cambiare vita e, per intascare qualche soldo, accetta di fare da guardia del corpo a Jerry Warden (Lionel Stander) una vecchia star americana, giunta in Italia per promuovere un videogioco ispirato ad un telefilm western che interpretava negli Anni Sessanta. Ma Sandrone ama anche vestire i panni dell’investigatore e quando il compagno albanese (Kleidi Kadiu) di Vera (Stefania Roca) viene ucciso in circostanze misteriose, “Il Socio” entra nuovamente in azione.
Carlo Sigon lo ha definito uno
“spaghetti-noir” ed il suo tentativo di dar nuova linfa vita all’asfittico ed
anemico cinema it
L’ingresso in campo delle due opposte personalità avviene però in maniera troppo meccanica ed il regista lascia che Sandrone dialoghi ad alta voce con l’altra parte scissa in maniera un po’ troppo fredda e controllata. Il film, immerso in un’atmosfera buia e clasustrofobica, alterna momenti leggeri e levigati ad altri più sporchi, sanguinolenti e violenti. Oscillazioni, accelerazioni nervose e scatti improvvisi illuminano questo thriller che strizza l’occhio al noir ma che presenta qualche buco in sede di sceneggiatura. Troppo insistiti, infine, gli inserti con la clownesca figura di Jerry Warden che dovrebbero alleggerire la vicenda ma risultano avulsi dalla vicenda ed abbassano decisamente il livello di tensione del film. La voce fuori campo di Bisio tappezza costantemente la pellicola e questo espediente narrativo dapprima intriga ma poi finisce per appesantire la fruizione della pellicola. Nel cast Bebo Storti nei panni di Gipi un commissario di polizia, Antonio Catania in quelli di Giò Pesce e Gigio Alberti in quelli di uno scalcinato informatore. Tratto dall’omonimo romanzo di Sandrone Dazieri
Da Segno Cinema - Numero 141 - Settembre- Ottobre 2006