L’uomo che uccise se stesso (The man who haunted himself)

di Basil Dearden

con Roger Moore, Hildgard Neil, Kevork Malikyan - GB (1970) - Fantascienza - Durata 93’

  

Harold Pelham (Roger Moore), uno dei maggiori azionisti della “Freeman Pelham & Dawson”, è il classico gentleman della City londinese. Mentre è alla guida della sua Rolls Royce, come colto da un misterioso raptus autodistruttivo, inizia a pigiare sull’acceleratore e l’auto si schianta contro una lastra di cemento. Ricoverato in ospedale, le sue condizioni sono talmente gravi che, per un attimo, la vita l’abbandona. Ristabilitosi, ritorna a casa e riprende la vita di un tempo accanto alla moglie Eva (Hildgard Neil) e ai loro due bambini. Tutto sembra filare liscio, ma una serie di strane coincidenze inizia a turbarlo: un vecchio amico si congratula per la sua vittoria a biliardo avvenuta la sera precedente; il barbiere gli ricorda che era già passato nel pomeriggio per una spuntatina ai capelli e Julia, un’affascinante fotografa, gli lascia intendere che ha con lui, da un po’ di tempo, un’infuocata relazione. Harold non ricorda nulla di tutto ciò e dopo aver scartata l’ipotesi di un colossale scherzo ordito alle sue spalle, per non impazzire si rivolge a uno psichiatra che, dopo averlo ascoltato, gli dice (...)

 

            Per lo sviluppo della trama, il commento e le note critiche si rimanda al volume 

                             "Psycho cult- Psicodizionario del cinema di genere"

                                                          di Ignazio Senatore

                                               Centro Scientifico Editore (2006)

 

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