Junior

di Ivan Reitman con Arnold Schwarzenegger, Danny DeVito, Emma Thompson, Frank Langella, Pamela Reed - USA – 1994 – Durata 110’

 

Due ginecologi Alexander Hesse (Arnold Schwarzenegger) e Larry Arbogast  (Danny DeVito) stanno sperimentando sulle scimmie l'Expectane, un farmaco che controlla l'aborto spontaneo. Ma la commissione governativa non da il parere sfavorevole alla sperimentazione del farmaco sull’uomo e Noah Banes (Frank Langella) il direttore dell’istituto di ricerca li licenzia ed affida il progetto alla dottoressa Diana Reddin (Emma Thompson). Larry non si da per vinto e convince Alexander a sperimentare su se stesso il farmaco; dopo avergli impiantato nell’addome un ovulo fecondato che ha sottratto al laboratorio ha in progetto di espiantarlo dopo tre mesi. Ma l’ovulo era di Diana ed Alexander decide di viversi fino in fondo la gravidanza. Giunta la data fatidica del parto il cinico dottor Banes convoca la stampa per farsi pubblicità ma Larry, con un trucco depista tutti ed Alex può tranquillamente dare alla luce un piccolo che chiama Junior e sposare poi Diana che gli da un’altra bambina. Il film si chiude con Angela (Pamela Reed) che chiede a Larry, il suo ex marito con cui si è riconciliato, di restare incinto.

Commedia banale e scontata che fa il verso al film di di Jacques Demy “Niente di grave, suo marito è incinto”. Non basta l’idea di mostrare il super macho Schwarzy che gira tranquillamente con il suo pancione per la città. per regalare emozioni allo spettatore. Per tutta la durata del film Alexander non si ripiega mai su se stesso, non si concede una benché minima riflessione su quello che sta vivendo ed affronta la gravidanza con una leggerezza tale che sembra un evento del tutto ordinario. Non manca un ironica citazione in odore femminista; Banes vuole sfruttare la gravidanza di Alexander che, a muso duro, gli risponde: “Il corpo è mio e me lo gestisco io”.

 

 

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