Vincenzo Maria Siniscalchi

Senatore: Vuoi parlarmi della tua esperienza di sceneggiatore nel film "La vacanza", scritto in collaborazione con Tinto Brass?

Siniscalchi: Il titolo del film rimanda al vocabolo per descrivere la licenza premio dei ricoverati in Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Tale definizione l'ho scovata in base alla mia esperienza di avvocato penalista..."La vacanza" é dunque questo titolo paradossale e nasce da un soggetto di Tinto Brass e dall'aiuto di Roberto Lerici, un grande scrittore e ricercatore linguistico che diede una mano nella costruzione dei linguaggi che derivano dal dialetto veneto del Ruzante. Il personaggio di Vanessa Redgrave è quello di una contadina veneta delle foci del Po. Perchè viene rinchiusa in manicomio? Perchè aveva osato dire che era innamorata di un conte che, peraltro l'aveva sedotta. Da questo nascono accuse gravissime nei suoi confronti che vengono liquidate anche a causa di una famiglia (quella di Vanessa) che la respinge perchè lei è una "diversa", una ostile, una che è diventata un pericolo pubblico. Bollata dalla società come "matta" ma sostanzialmente per la sua "diversità sociale"...

Senatore: La ricerca stilistica ricade anche nei testi delle canzoni...

Siniscalchi: I testi delle canzoni sono le cosiddette "poesie schizofreniche" che trovai allora un po' in una Rivista che si chiamava allora "Carte segrete" ed in una Casa di Cura napoletana...

Senatore: Il tuo rapporto con Vanessa Redgrave sul set?

Siniscalchi: Vanessa, da grande professionista studiò anche i gesti, la modalità con cui un paziente chiedeva una sigaretta...Venne al Festival non per la presentazione de "I diavoli " di Ken Russel ma solo per "La vacanza

Napoli 7-4-2003

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