"Il
tuo libro è molto interessante e anche molto divertente...E' un libro che
racconta di un rapporto intimo che hai con il cinema, come racconta Canova
nell'introduzione...Il libro è così strabordante della tua passione per il
cinema che può essere letto in diversi modi ed usato per mille citazioni. Come
sai, di mestiere faccio il direttore di una cineteca e quando penso ai rapporti
tra cinema e psicoanalisi penso ad un film che più amo e che è stato salvato
grazie ad un Ospedale Psichiatrico...Se oggi è possibile vedere "La
passione di Giovanna D'Arco" nella versione integrale di Dreyer è grazie
al fatto che negli Anni Venti, una copia di questo film si è salvata perché
era conservata in un Ospedale Psichiatrico norvegese...E ti chiedo se tu
nascondi qualche film rarissimo...Ritornando
al tuo libro, Canova nell'introduzione parla del mistero della cura del
cinema...Noi cinefili ci ritroviamo in questa sua affermazione cioè che il
cinema ,in qualche misura, ci possa curare dal quotidiano e che in mille
occasioni ci siamo rifugiati in una buia sala...Il nostro concittadino Renzo
Renzi che ha scritto un libro che si chiama "La sala buia" , ci
racconta dell'amore e del disamore per la sala cinematografica...Canova ci dice
che, probabilmente, è impossibile spiegare perché il cinema ha su di noi un
effetto curativo...A me è venuto in mente uno scritto di Musatti, scritto nel
1950: "Tuttavia un fatto rimane. L'immagine filmica parla con una
particolare immediatezza al nostro inconscio. L'inconscio, cioè, possiede una
particolare capacità di risonanza di fronte all'immagine filmica. E questo in
forza della somiglianza che tali immagini (così come noi le viviamo con il loro
carattere di realtà) presentano con le fantasie inconsce." Questo termine
risonanza, mi pare particolarmente forte...Vorrei ricordare quello che dice Hugo
Von Hofmstal, nel 1921 e parla del cinema come "surrogato del mondo del
sogno" e che "grazie al cinema, noi ritroviamo la realtà. Tutte le
capacità del nostro subconscio emergono e tutto quello che non riusciamo a
vivere nella vita, grazie al cinema che ci avvicina al mondo del sogno,
riusciamo a toccarla, ad esprimere quella parte di vita che non riusciremo a
viverla." Questa
bellissima citazione del 21, mi ricorda un po' quell'affermazione di Hitchcock:
"Il cinema è la vita a cui sono stati tolti i momenti noiosi"...
Bologna 5 giugno 2002
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