Il guardiano (Watchtower)

di George Mihalka con Tom Berenger, Rachel Hayward,Tygh Runyan - Canada – 2001 – Durata 97’

 

Kate O’ Conner (Rachel Hayward) lavora su un peschereccio in un piccolo villaggio nell'Oregon e si prende cura di suo fratello Mike (Tygh Runyan) un ragazzo non molto sveglio che sbarca il lunario come guardiano del faro. Mike sta aspettando l’arrivo di Adam, in professore universitario che lo affiancherà nel lavoro e che ha scelto quell’angolo di paradiso per scrivere un libro. In realtà dietro le mentite spoglie di Adam si cela Art Stoner, un pericoloso serial killer, dai modi affabili e gentili che, dopo averle sedotte, ama uccidere le vittime con un coltello. Come prevedibile Kate si innamora di Art e Mike inizia a sospettare di lui. Un finale elettrico e convulso chiude la vicenda.

Il film non si discosta molto dagli stereotipi del genere e mescola il sentimentale ed il thriller, senza disdegnare qualche puntatina nell’horror. Il regista evita di mostrarci il classico assassino dal ghigno satanico ma ci mostra Adam come una persona distinta, colta e gentile che cova però dentro di sé quintali di rabbia. Mihalka si limita a riproporre come possibile genesi del disturbato comportamento del protagonista la classica infanzia traumatica e deprivata affettivamente. Lo stesso sanguinario assassino, fingendo di riassumergli la trama del romanzo che sta scrivendo, si rivolge a Mike e gli dice: “Il suo nome è Eddie Quando aveva tre anni la madre divorzia e lo porta nel Sud Caroline. Erano molto poveri, vivevano in una sola stanza ed il bagno era nel corridoio. Lei di giorno lavorava in una fabbrica e di notte si prostituiva. Portava gli uomini nel letto di casa ed il piccolo Eddie doveva mettersi seduto sul pavimento in un angolo e guardare, solo guardare. Qualche volta si addormentava ed allora arrivavano gli incubi; sognava che il padre massacrava di botte lui e la madre, a volte la picchiavano anche i clienti; lei se la prendeva con lui e la pestava. Eddie non aveva amici, non li voleva. Gli dicevano che era un perdente e così se ne stava a casa sua da solo e piangeva. La madre diceva che lui era un naufrago ma Eddie non era d’accordo, perché un naufrago non è altro che un perdente che non è ancora morto. No  Eddie è un vincente ed ha anche un gran bel cervello. Cominciò ad osservare gli altri ed osservandoli capisce che anche la loro vita è tutta sbagliata, sono infelici, odiano se stessi, si sentono persi ma Eddie sa di avere un potere; il potere di cambiare la vita degli altri. Lui li rende felici prima che muoiano, fa in modo che vedano gli angeli in paradiso Naturalmente non parla mai a nessuno dei suoi poteri perché sa bene che nessuno gli crederebbe ma per conservare quel potere è disposto anche a morire.”,  La pellicola ha il sapore del già visto ed alla fine l’unica cosa che davvero si salva è lo spettacolare paesaggio.

 

 

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