Giallo a Venezia

di Mario Landi con Gianni Dei, Leonora Fani, Jeff Blynn, Mariangela Giordano - Italia - 1979 – Durata 90’- V.M 18

 

Fabio (Gianni Dei) è una personalità perversa e si eccita nel vedere la moglie Flavia (Leonora Fani) mentre ha dei rapporti occasionali con altri uomini. Lei prova, inutilmente, ad opporsi alle sue voglie  ma è costretta a scivolare sempre più nel vizio e nella degradazione. I loro corpi sono ritrovati senza vita e le indagini sono affidate al commissario De Pol (Jeff Blynn) che da tempo è sulle tracce di un maniaco cocainomane che, dopo averle violentate, uccide giovani donne. Grazie a Marzia (Mariangela Giordano) una prostituta, amica della coppia, il poliziotto risale alla dinamica del delitto; Flavia aveva ucciso il marito e poi era morta annegata.

Il regista prova a tingere di giallo una vicenda che fa da contorno alle penose e squallide perversioni del protagonista che cerca di spiegare alla moglie le ragioni del proprio  malsano comportamento: “Tu non puoi capire; il sesso deve essere continuamente rinnovato per essere vivo”.  La vicenda è tappezzata da inserti erotici ma il regista non disdegna un tocco gore e ci mostra il maniaco omicida che, dopo aver violentato Marzia, le sega una gamba. Nel film, ambientato a Venezia, compare anche Alberto, uno psichiatra che risponde ad una domanda del commissario De Pol sul possibile collegamento esistente tra le perversioni sessuali e l’assunzione di sostanze stupefacenti:“Dal punto di vista clinico la droga non determina necessariamente il depravato e viceversa. Il depravato è paranoide, impotente e l’uso della cocaina può far lievitare le sue tendenze paranoiche. Nella maggior parte dei casi la usa come tutti gli altri drogati, alla ricerca di una vitalità che non ha, di una gioia che non possiede. Il tossicomane è prigioniero di un sogno, non distingue la realtà dalla fantasia, è immerso in un’altra dimensione.” La pellicola non regala nessuna emozione e le scene più bollenti del film più che mettere in moto l’erotismo dello spettatore scatenano solo un senso di profonda tristezza.

 

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