La gatta e la volpe
(Man Trouble)
di Bob Rafelson con Jack
Nicholson, Ellen Barkin, Lauren Tom, Gordon
Reinhart - USA - 1992 – Durata
Joan Spruance (Ellen Barkin), affermata
soprano, ha appena divorziato dal marito e vive da sola nella sua villa da
favola. Ma sua sorella Andy ha scritto un pamphlet sui suoi amanti e su un boss
della mala che, sentendosi diffamato, ha giurato di fargliela pagare. Joan si
sente in pericolo,va nel panico e, per sentirsi più al sicuro, compra un cane da
guardia, ammaestrato da Harry Bliss (Jack Nicholson), un uomo in crisi con la
moglie Adele (Lauren Tom). Dopo una serie di colpi di scena, tra Joan ed Harry
scatterà, inevitabile, del tenero.
Rafelson, uno dei cantori più intensi
della generazione a stelle e strisce degli Anni Settanta, sbaglia film ed
impagina una vicenda piatta e sbilenca. La trama è priva di colpi di scena e le
uniche sequenze divertenti sono quelle che mostrano Harry e la moglie che si
sottopongono ad una terapia di coppia. Nel corso della prima seduta Adele accusa
il marito di non prendersi cura di lei ed il terapista (Gordon Reinhart) li
ascolta e si congeda con il più classico
“Stiamo facendo dei grandi passi in avanti”. A fine seduta Harry, trascinato
a forza in terapia dalla moglie, le esprime le proprie perplessità sulle
capacità professionali del terapeuta:
“Cinquanta dollari a botta mi costa ed io dovrei starmene a sentirmi un
imbranato senza palle che mi dice che non so comunicare con te.”
Nella seduta successiva
Adele comunica al terapeuta che uno dei motivi di maggiore frizione con Harry è
che non gradisce che lui la chiami Hivogima, il suo nome da orientale,.
Il terapeuta ritiene legittima la richiesta della donna e si rivolge ad
Harry suggerendogli di prendere per mano la moglie, di guardarla negli occhi e
di comunicare con lei, attraverso lo sguardo. Il terapeuta invita poi la donna a
fare lo stesso ma si rivolge a lei chiamandola Hivogima. La coppia l’osserva
allibita ed il terapeuta chiude la seduta con un entusiastico:
“C’è tanto amore tra voi”. Da
segnalare la piccola partecipazione del regista Paul Mazursky.