Forza Italia di Roberto Faenza - 1978

 

Il film è composto da spezzoni di documentari che illustrano la storia d’Italia dal dopoguerra (il viaggio di De Gasperi in America nel 1947, l'allontanamento dei comunisti dal governo; le elezioni politiche del 1948, la sconfitta subita da De Gasperi nelle elezioni del 1953, la sciagura del Vajont, l'elezione di Saragat alla presidenza della Repubblica, la strage alla Banca dell'Agricoltura di Milano, la contestata visita di Nixon in Italia…) alcuni inserti di costume dell’epoca (il festival di San Remo, la rassegna del dilettante diretta da Nunzio Filogamo, lo scandalo Montesi, una campagna di moralizzazione delle statue, Paolo VI che assiste a un comizio televisivo di Fanfani contro il divorzio …) e degli spezzoni sui furibondi e pittoreschi congressi nazionali della DC a Napoli nel 1975 ed a Roma nel 1976.

Docu-film, ideato dopo il successo elettorale della DC del 1976, assolutamente insolito ed originale nel panorama cinematografico di allora, che ha il pregio di veder sfilare sullo schermo i politici “intoccabili “ ed “impresentabili” del tempo. Faenza utilizza materiali visivi e sonori rigorosamente autentici, pescati tra gli archivi della Rai, dell’Istituto Luce e di qualche televisione estera e, senza prendere posizione, lascia che le immagini si commentino da sole. Il film si apre con l’ingresso in pompa magna dei “potenti” di allora che, tronfi e sorridenti, escono, dalle ministeriali auto blu. Dopo un prima parte dal taglio più antropologico-sociale, che sottolinea la massiccia ingerenza della Chiesa cattolica sul destino politico del nostro paese (“Elettori, nel segreto delle urne, Dio vi vede.”) e mostrato alcune scene relative alle stagioni stragiste del nostro paese (la bomba alla Banca dell'Agricoltura di Milano…), il regista si sofferma, nel finale, sulle feroci contestazioni che il gruppo dirigente della Democristiana Cristiana di allora subì, da parte dei suoi stessi delegati, negli ultimi congressi nazionali. A distanza di anni, Forza Italia! può essere considerato un vero e proprio atto di controinformazione satirica, un affresco impietoso sulla degenerazione di una classe politica al potere da trent’anni. Attaccato non solo dalla stampa moderata, reazionaria e cattolica del tempo, ma anche da alcuni critici militanti della sinistra, il film ancora oggi irrita e diverte, stuzzica e provoca, fa riflettere e sorridere. Al tempo, fu ritirato immediatamente dalle sale dopo il sequestro Moro, dopo aver incassato quattrocento milioni in due mesi. E’ stato rieditato in VHS nel 1997 ed in DVD nel 2006 . Pregevole il montaggio di Silvano Agosti. Musiche di Ennio Morriconi.



Per l'intervista completa a Roberto Faenza, l'antologia della critica e della critica online del film si rimanda al volume di Ignazio Senatore: "Roberto Faenza Uno scomodo regista" - 2012 -Falsopiano Editore

 

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