La forza della
mente (Wit)
di Mike Nichols con Emma Thompson,
Christopher Lloyd, Audra Mc Donald – G.B – 2001 – Durata
A Vivian Bearing (Emma Thompson) insigne professoressa di letteratura inglese del XVII secolo diagnosticano un cancro alle ovaie. Su consiglio del medico curante (Christopher Lloyd) si ricovera in ospedale per effettuare un ciclo di chemioterapia. Paziente esemplare, Vivian si sottopone alle estenuanti indagini e, noncurante degli effetti collaterali, accetta una dose elevata di farmaci. Ma si spegne egualmente nel suo letto d’ospedale, confortata da Susie (Audra Mc Donald) un’infermiera dal cuore d’oro che si prende cura di lei.
Melodramma che mette in scena il calvario di una paziente che lotta stoicamente contro la morte. Come il titolo originale del film suggerisce Nichols imprime alla pellicola un tono sottilmente ironico e cosparge la narrazione con i commenti sarcastici della protagonista, costretta a rispondere alle domande seriali che ogni giorno le rivolgono i medici, algidi e privi d’emozioni, che s’avvicendano intorno al suo letto. Ma questa sua scelta rende poco credibile la sofferenza della protagonista che finisce per muoversi sullo schermo come una pallida marionetta. Per spezzare la narrazione il regista fa uso dell’interpellazione e lascia che la protagonista si rivolga al pubblico per narrare le proprie emozioni e declamare brani di poesie che discettano sulla morte. Per dare un tocco colto alla pellicola, Nichols cita ripetutamente John Donne, poeta inglese del 600, e contrappone la sua lirica visione del mondo a quella fredda e materialistica dei sanitari. Tratto dal dramma di Margaret Edson.