Il figlio della sposa
(El hijo de la novia)
di Juan José Campanella
con Ricardo Darín, Hector Alterio, Norma Aleandro, Natalia Verbeke , Eduardo
Blanco-
Separato con la moglie, in crisi con la
figlia Vichy e con la sua compagna Nathy il quarantaduenne Rafael Belvedere
gestisce un rinomato ristorante al centro di Buenos Aires, aperto da suo padre
Nino. Rafael è ad un bivio; i creditori bussano alla porta e una catena di
ristorazione vuole rilevare la sua attività. Scoppia, sta male e viene
ricoverato in terapia intensiva. Sua madre Norma soffre di Alzheimer e vive da
anni in una casa di cura per anziani. Nino è ancora innamorato di lei e si rode
dai sensi di colpa perché in passato non aveva esaudito il suo sogno di sposarsi
in chiesa. Nella speranza di coronare un suo antico desiderio Nino decide di
regalarle un ultimo sorriso ed organizza per lei un matrimonio con i fiocchi.
Commedia delicata e toccante che
contrappone al frenetico, nevrotico ed arido mondo di Rafael, quello passionale
e romantico di Nino e di Norma. Il regista non scade mai nel sentimentalismo e
ci regala la tenera e sognate figura di Nino che, pur consapevole della malattia
di cui è affetta la moglie, continua a trasfigurarla come fosse ancora la sua
giovane amata. Deciso a spendere tutti i suoi risparmi per organizzare un
matrimonio da favola, comunica a Rafael la sua decisione. E quando il figlio gli
fa notare che Norma non ricorda più nulla e che la sua mente è avvolta solo da
ombre e da nebbia, dopo avergli regalato uno splendido sorriso, Nino gli
risponde: “Di qualcosa si renderà conto e
per me questo è sufficiente”. La vicenda ruota intorno a Rafael ma Norma,
pur essendo di sfondo nel film, diventa la vera protagonista. Divorata dalla
demenza che s’aggira come un’ombra sullo schermo, Norma diventa paradossalmente
ancora più fulgida e luminosa. (…)
Stralcio da “Vero come una finzione” Springer Editore – 2009 di Matteo Balestrieri, Stefano Caracciolo, Riccardo Dalle Luche, Paolo Iazzetta, Ignazio Senatore