Intervista a Fabio Massa

 

Ha iniziato la sua carriera nel 2002 recitando per sessanta secondi in “Rosa Funzeca” di Aurelio Grimaldi. Si è fatto poi le ossa  ne“La squadra”, “Il grande Torino”, “Moana” ed in altre fiction televisive e vestito il ruolo di protagonista in due opere prime: “Esterno sera” di Barbara Rossi Prudente e ne “Il fotografo” del napoletano Carmine Girolamo. Ma il giovanissimo Fabio Massa non si ferma qui. Dal 5 novembre sarà in sala con “Linea di konfine”, il suo film d’esordio, costato diecimila euro, girato in dodici giorni ed interpretato da Marina Suma, Patrizia Pellegrino, Patrizio Rispo, Vincenzo Merolla e Gaetano Amato. Un progetto che il regista-attore aveva nel cassetto dal 2006 e che si era bloccato per degli improvvisi problemi con la produzione. La vicenda narra di una donna, madre di un adolescente, rimasta vedova che allaccia una turbolenta e conflittuale storia con un uomo. Quando lei decide di abbandonarlo, il suo ex compagno la perseguita, fino a trasformarsi in uno stalker.

Ma a ben vedere è proprio quel K inserito nel titolo del film, che strizza l’occhio al mondo giovanile, a rivelare le autentiche intenzioni del regista. “Volevo raccontare le storie di quattro adolescenti che sognano un futuro migliore; chi spera di diventare un cantante hip hop, chi affonda nei problemi quotidiani, chi si augura di star bene e chi, infine, di legare con gli altri.”

Ambientato a Castellamare di Stabia, la pellicola non vuole avere un taglio sociologico, non punta a rinverdire i fasti di “Gomorra”, né a riproporre l’ennesima storia d’amore tra una pupa da sballo ed il classico belloccio di turno. “Il mio film è un inno all’amicizia, dichiara Massa” ed a chi lo mette in guardia da un eventuale debacle, spavaldamente, ribatte: “Vado avanti con umiltà. Si brucia chi non tenta, chi non fa. Ho rischiato perché piace sperimentarmi e raccontare delle cose. Sono giovane, ho ventisei anni e non credo che un eventuale passo falso alla mia età mi possa definitivamente bruciare.”

 

Pubblicato su "Il Corriere del Mezzogiorno" 30-10 -2010

 

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