Intervista a Enrico Vanzina
Enrico Vanzina, co-chairs dell’Istituto Capri nel mondo e figlio di Steno, uno dei padri della commedia all’italiana, ci regala, un pizzico di sorriso, svelandoci degli aneddoti inediti su “il principe della risata”.
“Innanzitutto voglio
sfatare la leggenda che Totò, diretto tante volte da mio padre, improvvisasse
sulla scena. Totò provava tantissime volte con le sue spalle, ma mio padre mi
diceva sempre che non dava mai lo stop, perché un attore di razza come Totò, sul
finale, dava il meglio di sé. Totò era un simpatico fifone. Gli studi Ponti – De Laurentis, alla Magliana, erano sotto il livello di un fiume e lui, temendo la
piena, mentre recitava, mandava ogni tanto qualcuno a vedere quale fosse il
livello. Totò aveva comprato anche uno yacht, ma per paura che affondasse, lo
seguiva con la sua Cadillac e ci saliva sopra solo quando era ormeggiato nel
porto. Totò era anche un eccentrico e continuava a ripetere che, come Stanlio ed
Ollio, non poteva lavorare prima di mezzogiorno perché, prima di quell’ora, non
si può far ridere nessuno. Lui non amava vedere i giornalieri ma si divertiva un
sacco a vedere come recitava. Era il più grande fan di se stesso.”
Articolo
pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno -28-12-2013