Edmond

di Stuart Gordon con William H. Macy, Joe Mantegna, Rebecca Pidgeon, Julia Stiles - USA – 2005 – Durata 76’

 

Edmond Burke (William H. Macy) un anonimo impiegato maschilista, omofobo e razzista si rivolge ad un’indovina che gli dice che sta vivendo una vita che non gli appartiene. Scosso da questa rivelazione Edmond abbandona la moglie (Rebecca Pidgeon) e si tuffa nella notte alla ricerca di avventure piccanti. Ingenuo e sprovveduto, ma con in tasca un affilato coltello, gira per la città alla scoperta del lato oscuro e corrotto della vita. S’imbuca in un paio di locali a luci rosse e poi in un peep-show, alla ricerca di prostitute ma, per una serie di circostanze, va sempre in bianco. Mentre gironzola tra i bar conosce Glenna (Julia Stiles) una cameriera dolce e sorridente con la quale ha una bollente notte d’amore. Edmond prova ad aprire alla donna il proprio cuore ma inizia a farneticare e ad andare su di giri; Glenna si spaventa, lui, perde il controllo e l’uccide. In strada un paio di bari lo pestano a sangue e lo derubano dei soldi e delle carte di credito e successivamente è assalito da un teppista nero che vuole rapinarlo sul quale ha la meglio. Acciuffato, Edmond deve dividere in carcere la cella con un nero, grosso come una montagna; innamoratosi di lui, prende contatto con la propria omosessualità.

Non siamo dalle parti di Un giorno di ordinaria follia ma come nel film di Schumacher assistiamo alla lenta ed inesorabile escalation di un uomo qualunque che si muove in una città popolata da prostitute addestrate a spillare soldi ai loro clienti, da protettori e bari senza scrupoli e da teppisti violenti. Seppure si macchi di un delitto e pesti a sangue uno sprovveduto teppista, Edmond non veste mai i panni del cattivo e rimane, fino all’epilogo del film, una persona incapace di difendersi dalle minacce che provengono dal mondo esterno. Nel suo cuore cova però uno spirito rabbioso e vendicativo e la feccia della società finisce per diventare  la proiezione della sua parte cattiva. Stuart Gordon preferisce un’ambientazione prevalentemente oscura e notturna e chiude la vicenda con un finale  meno tragico e pessimista che sorprende e spiazza completamente lo spettatore; prima di andare a dormire Edmond da il bacio della buonanotte al suo amato compagno di cella Tratto da un testo teatrale di David Mamet.

 

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