Easy gir (A easy)
di
Will Gluck
con Emma Stone –
Generalmente si ritiene che se un autore
vuole descrivere il personaggio principale come un inguaribile ed indeciso
pasticcione, non può che non impaginare un film comico. Se l’autore si pone però
troppo al di sopra del personaggio ed amplifica e dilata all’eccesso i suoi
atteggiamenti e comportamenti, fino a renderlo poco credibile, susciterà nello
spettatore soltanto rifiuto, distanza ed irritazione. E sono proprio queste le
emozioni che scattano durante la visione dell’insulso e banale film diretto da
Will Gluck che narra la gesta di Olive Penderghast, (Emma Stone), una
ragazzina che frequenta una scuola superiore, affetta dal complesso di essere
“invisibile” agli occhi dei coetanei. Per dare una svolta alla propria vita,
mentendo, confida alla sua migliore amica di aver perso la verginità. Finita
sulla bocca di tutti è in un baleno etichettata come una ragazza “facile” (come
recita il titolo del film in italiano) ed emarginata da tutti. Il classico lieto
fine chiuderà la vicenda. Una trama certamente non irresistibile ma che se fosse
stata declinata con un taglio diverso avrebbe potuto anche intrigare ed
appassionare. Gluck, invece,
banalizza e ridicolizza gli affanni e le incertezze di una ragazzina e dei suoi
coetanei che vivono la sessualità come un tabù e non bastano le citazioni a
Recensione pubblicata su Segno Cinema - N. 171 Settembre - Ottobre 2011